Maurizio Sarri approcciava questo derby dopo due sconfitte tanto inattese quanto consistenti con Salernitana e Feyenoord. Due rovesci dal peso diverso perché l’1-0 subìto a Rotterdam giovedì scorso ha significato la retrocessione in Conference League, coppa che dà poco prestigio, ancora meno soldi ma che soprattutto comporta ancora il fastidio di giocare giovedì sera. L’ex allenatore del Napoli ha vinto il suo secondo derby sui tre giocati, score finale 1-0 grazie ad un sinistro di Felipe Anderson. L’allenatore ha commentato la stracittadina ai microfoni di Dazn.
Non bastassero queste insidie, se l’erede di Simone Inzaghi avesse perso avrebbe incassato il primo tris di ko sulla panchina biancoceleste, un primato che onestamente l’allenatore toscano non meritava per quanto la Lazio ha mostrato i questa prima parte di campionato, un po’ meno in Europa dove Immobile&Co non hanno dato il meglio, vedi il 5-1 subìto in Danimarca il 15 settembre contro il Midtjylland che di fatto ha estromesso i romani dalla seconda competizione europea.
Sarri: “Il derby non è normale: in settimana abbiamo pagato anche questo”
Questo le dichiarazioni di Maurizio Sarri a fine gara rilasciate ai microfoni di Dazn.
Quanto sono importanti questi tre punti?
“La penso come la pensavo prima di iniziare. Abbiamo fatto contento il nostro popolo: era il nostro obiettivo”.
Una grande prova dei due centrali Romagnoli e Casale?
“Hanno fatto una prova di grande livello”.
Il gol arriva da un’azione preparata?
“L’avevamo preparata con le uscite a tenere i difensori dentro, principalmente li volevamo attaccare con gli esterni. A livello tecnico non è stata una gara di altissimo livello, enorme dispendio fisico. Match vibrante, spendendo tante energie nervose. Comunque bella da vedere”.
E’ andata come l’avevi nella testa? Grande soddisfazione per l’ordine, squadra compatta e lucida?
“Sì, una grande soddisfazione. Vederli mettere il cuore è ancora più soddisfacente dell’applicazione tattica”.
A livello emotivo è il suo terzo derby: sente qualcosa di speciale?
“E’ tra i più sentiti al mondo. A Londra ne ho giocati tanti ma lì non c’è questa partecipazione emotiva. Non è una partita normale, da giorni non lo è e forse in settimana l’abbiamo pagata: la testa era qui, alla gara di oggi”.
Cosa è successo con Luis Alberto?
“Voleva uscire perché aveva sentito un fastidio al ginocchio, poi voleva provare a rientrare ma noi avevamo già allertato il cambio. Inoltre i medici erano lontani, c’era il rischio di giocare tre, quattro minuti in 10 e non potevamo permettercelo”.
Cosa ha detto a Felipe Anderson?
“Dopo solo complimenti, ma Pipe è un giocatore straordinario. Prima gli ho detto che se il nostro popolo vuole una gara vibrante noi dobbiamo dargliela. Bellissimi i tre punti, ma il nostro popolo voleva una gara vibrante e così è stato”.