Sinisa Mihajlovic si è spento all’età di 53 anni in seguito all’aggravarsi della leucemia. Il suo addio ha lasciato un vuoto in famigliari, amici, tifosi ed ex compagni di squadra
Alla fine non c’è l’ha fatta. Sinisa Mihajlovic si è dovuto piegare alla leucemia che negli ultimi anni ha tormentato la sua vita. L’ex calciatore serbo, con un glorioso passato nella Lazio, si è spento a Roma, presso la clinica Paideia.
Le sue condizioni si erano aggravate già da domenica. La notizia della scomparsa è stata ufficializzata dalla famiglia con un comunicato all’ANSA che recita: “Una morte ingiusta e prematura. La moglie Arianna, con i figli Viktorija, Virginia, Miroslav, Dusan e Nikolas, la nipotina Violante, la mamma Vikyorija e il fratello Drazen, nel dolore comunicano la morte ingiusta e prematura del marito, padre, figlio e fratello esemplare, Sinisa Mihajlovic”.
Dopo l’annuncio della morte di Mihajlovic, in tantissimi si sono affidati ai social network per esternare il proprio dolore e stare vicino alla famiglia.
Amico mio, averti incontrato e aver condiviso questo viaggio è stato uno dei più grandi trofei che ho vinto nel calcio.
Oggi te ne sei andato, ma resterai per sempre nella nostra memoria e nostro cuore. Riposa in pace. pic.twitter.com/oOQwunJsBe
— Sérgio Conceição (@CoachConceicao) December 16, 2022
Addio Mihajlovic: le parole di Angelo Gregucci
Mihajlovic ha lasciato un bellissimo ricordo nel suo trascorso alla Lazio. Tantissimi ex compagni, nelle scorse ore, hanno commentato con dispiacere la notizia della sua scomparsa. La società biancoceleste gli ha dedicato un bellissimo e commovente video pubblicato sui social e noi de Lalazio.com abbiamo raccolto le parole di Angelo Gregucci.
Questo, nel dettaglio, il suo commento: “Sinisa Mihajlovic è venuto a mancare. Perdiamo un grande professionista, un calciatore assurdo. Aveva un mancino sensazionale, era un bravo allenatore. Un uomo leale che ha sempre preso di petto tutto quello che gli è capitato. Viveva di sfide. Con lui ho condiviso diversi periodi estivi di vacanza, andavamo nella stesso posto. Parlavamo poco di calcio, mi raccontava spesso della sua infanzia complicata. Era abituato da sempre a lottare. Io penso che sarà la sua famiglia, che è strepitosa, a mandare avanti il suo nome. Nel mondo del calcio tutti si ricorderanno di lui”.
Gregucci ha poi raccontato un breve aneddoto riguardante Sinisa: “Io con una squadra di Serie C, l’Alessandria (ndr), sono arrivato in semifinale di Coppa Italia. Ho affrontato il Milan di Sinisa, mi avvicino prima del match e gli dico: ‘Se devo perdere una partita, preferisco farlo con te’. Lui mi rispose: ‘Angiolino, per favore. Non cominciare a piangere, combatti’. Ciao Sinisa sarai sempre nel mio cuore e nei miei ricordi”.