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Luis Alberto, il mago “di scorta”: i numeri dello spagnolo da subentrato

Pur senza giocare mai titolare da inizio campionato, il numero 10 biancoceleste, col suo tocco magico, ha saputo cambiare tutte le partite in cui è stato chiamato in causa.
Luis Alberto è riuscito a spingere la Lazio al successo subentrando contro Bologna e Inter. A Torino, in pochissimi minuti (troppo pochi), ha messo in grande difficoltà i granata.

La solita estate tormentata di Luis Alberto, ma ormai siamo abituati. Voglia di tornare a Siviglia, e anche qui nulla di nuovo. Ritardi, capricci, assenze giustificate (ma sospette): ogni volta accade, ogni precampionato, e non solo, lo spagnolo fa casino. E’ nella sua indole, inutile arrabbiarsi: è fatto così. Genio e sregolatezza. Beh, luglio è stato all’insegna della sregolatezza, per fortuna da metà agosto ha iniziato a farci vedere i lampi di genio.

Luis Alberto, il mago che stravolge le partite

A inizio torneo Sarri lo ha messo fuori dal giro dei titolari, ufficialmente per situazioni tattiche, forse anche un po’ per questioni disciplinari. Luis Alberto ha mantenuto la calma (e già è una notizia, conoscendo il suo carattere fumantino), si è messo a disposizione, senza polemizzare, e ha inciso almeno in 2 partite, su tre, in cui è stato chiamato in causa.

Numeri Luis Alberto, basta un’ora per cambiare la musica

Alla prima di campionato, Lazio-Bologna (gara matta), il neo portiere Maximiano dà il via al pomeriggio caotico dello stadio Olimpico. Un suo errore grossolano agevola i felsinei che poi troveranno il vantaggio nel primo tempo. Partita tutta in salita. Ma al sessantacinquesimo Sarri incarica Luis Alberto di entrare in campo e cambiare il match. Lo spagnolo risponde: sì, comandante. E la musica cambia.

Sarri e Luis Alberto – foto rete

Cresce il ritmo, dopo soli tre minuti i biancocelesti trovano il pareggio. La Lazio non si accontenta e, guidata dallo spagnolo, va a vincere la partita.

I tifosi lo acclamano

“Luis Alberto deve giocare!” gridano i tifosi pieni di entusiasmo. Ma a Torino, nella battaglia psico-muscolare preparata dall’allenatore della Lazio, Luis Alberto è ancora seduto in panchina. E, probabilmente, ci rimane troppo. Subentra a sette minuti dalla fine di un incontro tosto, tatticamente interessante, ma bruttino. Il numero 10 approccia bene, prova a dare la scossa, mette in difficoltà i granata però il tempo a disposizione è troppo poco. Non si va oltre lo 0-0.
Contro l’Inter stessa storia. Lo spagnolo è fuori dai titolari. La Lazio gioca bene, una delle migliori gare della gestione Sarri. Risultato fermo sull’1-1. Arriva il momento di Luis Alberto. Una mezz’ora abbondante per vincerla. Il mago inizia a roteare la bacchetta ed è spettacolo. Segna un gol pazzesco, lo stadio esplode. Lui è matto di gioia: esulta tanto senza far polemica. La Lazio cresce ancora e vince l’incontro. Anche stavolta Luis Alberto ha fatto la differenza.
Al fantasista andaluso è bastata poco più di un’ora (66 minuti complessivi) dall’inizio del campionato per stravolgere le partite della Lazio. Avanti così.
Adesso sotto con la Sampdoria, Sarri valuta la formazione da mandare in campo, consapevole che, dall’inizio o strada facendo, avrà a disposizione un giocatore speciale, in grado di far volare la sua Lazio.

Published by
Raffaele Lepre