La Lazio domina il match, ma non chiude la gara. La legge del calcio è severa e non risparmia i ragazzi di Sarri: il mister è soddisfatto della prestazione.
Adesso avanti con il Napoli, sabato all’Olimpico arriva la formazione di Spalletti
Una beffa incredibile blocca il cammino in classifica di una Lazio di livello, di grande qualità, ma poco concreta. La squadra di Sarri domina il primo tempo, sfruttando il palleggio affidato ai piedi sapienti di Cataldi, Luis Alberto e Milinkovic Savic.
La Lazio nella prima frazione controlla la gara, mantenendo un baricentro alto e producendo una serie di occasioni da gol importanti, con Immobile coadiuvato dagli inserimenti i Luis Alberto e Milinkovic, abili a sganciarsi in avanti per mettere pressione sulla trequarti doriana. Zaccagni e Felipe Anderson agiscono molto larghi sulla linea dell’out allargando le maglie della difesa di Giampaolo. Il brasiliano è ispirato, e costringe Audero ad una vera e propria prodezza, ma è solo l’antipasto del gol che arriva al 21’. Delizioso colpo di tacco di Milinkovic che ispira Immobile in profondità, mettendo l’attaccante laziale a tu per tu col portiere avversario. Ciro non sbaglia e porta in vantaggio la Lazio con la semplicità di chi beve un bicchiere d’acqua: 184 gol in serie A per lui, come Batistuta.
La squadra di Sarri dilaga dal punto di vista del gioco: gran tiro di Zaccagni e respinta di Audero, che Immobile raccoglie e spedisce sul palo. Alla squadra di Sarri manca solo il secondo gol per chiudere la partita. La Samp lavora bene sulle fasce col suo 4-1-4-1, ma arrivano pochi palloni giocabili dalle parti di Quagliarella. Intorno alla mezz’ora l’attaccante campano viene toccato in area da Marusic: il pestone, però, viene considerato di lieve entità dall’arbitro Aureliano, che consulta il VAR, ma non concede il tiro dal dischetto ai padroni di casa.
Nel secondo tempo la Samp reagisce, e la Lazio sciupa: biancocelesti troppo leziosi
La gara cambia la sua inerzia nella ripresa, quando Giampaolo irrobustisce l’attacco con l’ingresso di Caputo al posto di Leris. Samp a due punte e 4-3-1-2 con maggiore insistenza nella zona centrale e Sabiri sulla trequarti a fungere da ispiratore. I doriani conducono il gioco, la Lazio perde metri arretrando il suo baricentro, ma in ripartenza la squadra di Sarri può far male in diverse occasioni. I presupposti ci sono, ma i biancocelesti sono troppo leziosi.
Nel calcio, si sa, chi lascia aperta la gara fino alla fine rischia l’osso del collo. Al minuto 90+2 Marcos Antonio perde un pallone sanguinoso a metà campo, Rincon si invola e verticalizza per Gabbiadini: sull’attaccante doriano Marusic, generosissimo nell’arco dei novanta minuti, non riesce nella chiusura e Provedel, autore di un’altra gara super, viene battuto per la beffa finale e per il primo gol della Samp in campionato.