Il difensore non sarà più un calciatore della Lazio: in questa stagione il classe 1988 vestirà la maglia dell’Inter dove ritroverà mister Simone Inzaghi. Cessione che era nell’aria già da tempo.
I primi segnali di un possibile addio si erano arrivati nel settembre 2020 durante il ritiro della Nazionale.
Dopo una lunga sessione estiva di calciomercato la Lazio ha dato l’addio a Francesco Acerbi. Difensore sbarcato nella Capitale nel luglio del 2018 con il compito di sostituire Stefan De Vrij. Ora i due si ritroveranno per la prima volta insieme all’Inter.
Quello tra il difensore nato a Vizzolo Predabissi, in provincia di Milano, e il club biancoceleste è stato un sodalizio durato ben quattro stagioni. Periodo in cui è arrivata una Coppa Italia e una Supercoppa italiana. In questi anni Acerbi ha vestito la maglia con l’aquila sul petto in 173 occasioni, tra campionato e coppe, dove si è tolto anche la soddisfazione di gonfiare la rete 10 volte. Peccato che proprio uno di questi goal abbia fatto scattare la definitiva frattura tra lui e la tifoseria laziale.
Quel gesto verso la curva, mai perdonato
Era dicembre del 2021 quando, in casa contro il Genoa, Acerbi segnava il momentaneo 2-0 ed esultava in maniera polemica abbattendo i tifosi. Un gesto che gran parte dei sostenitori laziali ancora oggi non gli ha perdonato.
Le misure di sicurezza anticovid andavo piano piano allentandosi e il pubblico tornava allo stadio per la prima volta dopo diverso tempo. Tutto si sarebbero aspettati i tifosi tranne che di essere accolti così da qualcuno che fino a quel momento era un loro beniamino. Inutili le scuse rilasciate dal calciatore sui social poche ore dopo. La sensazione, ancora oggi, è che sarebbe bastato un gesto sincero, reale, per risanare la spaccatura.
Prove tecniche di separazione
Le avvisaglie di una possibile separazione, tuttavia, c’erano già state nell’autunno del 2020. Quando Acerbi, nel bel mezzo del ritiro della Nazionale, decise di parlare davanti alle telecamere del suo contratto con la Lazio e della scarsa voglia di rinnovare. Un’altra questione che sicuramente sarebbe stato meglio affrontare in maniera diversa. Peccato anche qui, perché appena pochi mesi prima il difensore e la Lazio erano al secondo posto in classifica a giocarsi lo scudetto con la Juventus. Dopodiché lo scoppio della pandemia e il resto fu storia.
Quello della Nazionale italiana, poi, è un traguardo che l’ex Milan e Sassuolo, tra le varie, è riuscito ad ottenere proprio grazie alle ottime prestazioni offerte con la maglia della Lazio. Percorso culminato con la vittoria degli Europei nell’estate del 2021. Ora il centrale mancino inizierà una nuova sfida e lo farà ritrovando Simone Inzaghi. Due profili che, nel bene o nel male, hanno lasciato un segno importante dentro i tifosi della Lazio. Segno che sperano di lasciare anche mister Maurizio Sarri e Alessio Romagnoli, quest’ultimo dichiaratamente tifoso laziale. I due hanno già dato il via ad una nuova era che, però, è ancora tutta da scrivere.