Il Bologna ha esonerato Sinisa Mihajlovic. Il tecnico serbo, ex difensore della Lazio, potrà ora dedicarsi esclusivamente alla sua salute
Per la seconda volta in tre anni l’ex allenatore dei felsinei è alle prese con la leucemia. Il suo stato salute, abbinato ai risultati del club, ha spinto la dirigenza rossoblù ad un’amara decisione.
Dopo poco più di tre anni dall’inizio della sua avventura, il Bologna ha deciso di sollevare dall’incarico di tecnico della prima squadra Sinisa Mihajlovic. In questo periodo l’ex difensore serbo era anche stato accostato, a più riprese e specialmente dopo l’addio di Simone Inzaghi passato all’Inter, alla panchina della Lazio.
Alla fine, però, l’ex numero 11 biancoceleste è rimasto alla guida dei felsinei. Questo fino a poche ore fa quando la dirigenza rossoblù, spinta dai cattivi risultati ottenuti in avvio di stagione, ha fatto una scelta che lascia a molti l’amaro in bocca. Soprattutto se si pensa alle vicende extracalcistiche che sta vivendo l’allenatore. Tecnico che ora potrà concentrarsi esclusivamente sul suo stato di salute.
La prima vittoria e il ritorno della malattia
All’inizio del suo percorso alla guida del club emiliano, Mihajlovic ha dovuto fare i conti con il peggiore degli avversari: a colpire il mister nell’estate del 2019 è stata una leucemia mieloide acuta. Ovvero un tumore del sangue che lo obbligato alle cure e, di conseguenza, ad una lunga parentesi lontano dal campo.
Inizialmente la risposta della sua squadra alla notizia è stata ottima. Delle importanti prestazioni abbinate a risultati utili hanno infatti accompagnato il Bologna per un buon lasso di tempo. Permettendo al mister di gioire, quantomeno, per i risultati ottenuti dai suoi. Dopodiché, grazie alle cure ricevute, l’allenatore serbo ha messo da parte la malattia ed è tornato a guidare la sua squadra dalla panchina. Una vittoria per lui ma anche per tutto l’ambiente bolognese. Peccato, però, che poco dopo quel malanno che sembrava sconfitto ha ricominciato a tormentare il mister.
La battaglia più importante
Probabilmente a spingere la dirigenza del Bologna a prendere questa decisione, oltre ai tre pareggi e alle due sconfitte ottenute nelle prime cinque giornate di campionato, c’è anche la necessità di tornare ad avere un tecnico che possa pensare solo ed esclusivamente alla vicende del suo club. Una scelta tutto sommato difficile da biasimare per una società il cui obiettivo è quello di una salvezza tranquilla. Anche se, come detto, l’amarezza per come sia finita questa storia è tanta.
Ora i rossoblù dovranno pensare a chi scegliere come nuovo tecnico e Mihajlovic potrà dedicarsi alla propria guarigione senza troppe distrazioni. Lecito pensare che alla prossima partita casalinga i tifosi del Bologna omaggeranno il loro ex mister come merita. Tuttavia la speranza, ovviamente, è quella di rivedere presto l’ex laziale alla guida di un nuovo club. Ma ora Sinisa ha davanti a sé una battaglia più importante da vincere.