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Lazio, l’esordio di Casale… Dietro c’è una chiamata di Lotito a Sarri

Lotito scende negli spogliatoi dopo il successo con il Verona. E’ al settimo cielo perché la squadra è tornata unita e convinta, fa i complimenti a tutti perché ha superato l’esame di continuità. Pacca sulla spalla anche a Sarri, finalmente efficiente con il turnover. Il patron ha allargato la panchina e voleva vedere i nuovi all’opera. Decisivo per l’esordio di Casale proprio un confronto fra il presidente e la guida tecnica. Ecco il retroscena.

Galeotta è una chiamata di venerdì sera, subito dopo la centesima vittoria della Lazio all’esordio in Europa. Lotito ha un confronto al telefono con Sarri, è sì soddisfatto del successo sul Feyenoord, ma non capisce la scelta di schierare ancora Provedel in porta.

Claudio Lotito

Maximiano, dopo l’errore alla prima giornata, è ancora in naftalina. Magari avrà la sua occasione giovedì in Danimarca, ma Sarri non si fida: dice al patron ché non è colpa sua se sono stati spesi oltre dieci milioni per uno portiere che non voleva.

Pesa su Grigioni e Tare la scelta. Allora il discorso sugli investimenti si allarga. Lotito ha sborsato oltre 50 milioni in totale (compresi bonus e commissioni) per allargare la rosa e accontentare Sarri per questa annata: si aspettava un’integrazione ben più rapida dei nuovi e un utilizzo maggiore della panchina.

Lotito: lo volevi tanto, perché non gioca?

In particolare, il tecnico ancora non ha mai preso in considerazione quel Casale, oggetto dei litigi e della discordia con Tare già dallo scorso inverno, perché voluto a tutti i costi da Maurizio a Roma.

Maurizio Sarri

Guarda caso, dopo una frase “mistica” in conferenza (“Devo incastrarlo in difesa, altrimenti non gioca”, sabato Casale si allena benissimo e Sarri decide di farlo esordire, a sorpresa al posto di Romagnoli, contro il Verona

La felicità dell’ex a fine gara

L’ex di fronte dentro la sua nuova casa, pronta ad accogliere altri tifosi come svelato dallo speaker al triplice fischio. Presto verrà riaperta la campagna abbonamenti. Casale, poco dopo l’annuncio dato ai 37.000 spettatori all’Olimpico, era ancora emozionato per l’esordio in maglia biancoceleste, arrivato proprio contro il suo passato: “Per me è stato speciale, sono stato legato al Verona per 13 anni. Un debutto tutt’altro che semplice, ho salutato i vecchi compagni, poi è iniziata la partita e ho pensato solo alla Lazio”.

Promosso al fianco di Patric per far rifiatare Romagnoli, promosso soprattutto nelle pagelle di fine gara. “Conoscevo bene i miei avversari, ci ho giocato insieme, sapevo i loro punti deboli, ho puntato su quelli”, ha ammesso a Lazio Style Channel. “È andata bene, Provedel ha fatto poche parate, c’è grande soddisfazione. Dopo l’Europa League era complicato, abbiamo dato un bel segnale come detto da Sarri”.

I complimenti dell’allenatore

Il tecnico in sala stampa gli ha fatto i complimenti: “Per 5 minuti l’ho visto un po’ impacciato e nervoso, poi si è sciolto e ha cominciato a giocare con serenità. È andato bene”. Casale ha svelato di aver scoperto all’ultimo della titolarità: “Succede sempre così, sappiamo le scelte del mister solo nella riunione pre-partita. Però in settimana ho capito che potesse essere il mio momento, quindi mi sono preparato mentalmente. A livello emozionale non era facile, penso di aver fatto una buona prestazione. Ci sono impegni ravvicinati, abbiamo tanti giocatori, così si riesce a essere più competitivi”.

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