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Dichiarazioni Sarri su arbitri: si va verso il patteggiamento

Al termine del match perso all’Olimpico col Napoli 2-1 lo scorso 3 settembre, il tecnico della Lazio, Maurizio Sarri, aveva rilasciato dichiarazioni sia sull’operato dell’arbitro Sozza, sia sul clima percepito dalla società biancoceleste in merito al trattamento riservato loro dai direttori di gara. Frasi che non erano passate inosservate e che avevano portato la Procura Federale ad aprire un fascicolo per violazione dell’articolo 23 del Codice di Giustizia Sportiva (CGS), dichiarazioni lesive.

Le sanzioni previste in questi casi, per il soggetto deferito, vanno dall’ammenda – dai 2500 ai 50000 euro – alla squalifica, nonché al divieto di accedere agli impianti sportivi o all’inibizione allo svolgere attività in ambito Figc.
Entrando nello specifico, l’erede di Simone Inzaghi si era lamentato sia per il gol dell’1-1 segnato da Kim in seguito a calcio d’angolo, sia per il mancato rigore sulla gomitata di Mario Rui a Lazzari, sul punteggio di 2-1 per gli azzurri.

Sarri sconsolato per una decisione arbitrale

Sul primo episodio l’allenatore toscano aveva detto: “C’era un fallo. A gioco fermo Kim prende posizione spostando con le due mani Luis Alberto. Non si può fischiare la punizione, ma l’arbitro deve richiamare il giocatore del Napoli, consentire ai miei di riposizionarsi e quindi far battere l’angolo”.
Le parole più gravi però erano altre: “Dal match contro il Bologna gli arbitri vengono prevenuti e ce lo dicono. A Torino nello spogliatoio ci venne detto “copl Bologna avete esagerato, queste le conseguenze. Penso che l’AIA debba prendere provvedimenti seri e se fossi il presidente chiederei di vedere Rocchi (il designatore, ndr)”.
A chiusura, dopo le lamentele per il mancato intervento del Var Fabbri aul contatto Mario Rui-Lazzari, Sarri aveva sentenziato: “Nell’era del VAR, o gli arbitri sono scarsi o c’è la soluzione B che è preoccupante”

Sarri e la Lazio accettano di pagare 4000 euro ciascuno

Una volta aperto il fascicolo, il procuratore Giuseppe Chinè, alla fine delle indagini, può prendere tre strade: archiviare; chiedere il deferimento; accordare una sanzione nel periodo compreso tra l’avviso di conclusione indagini e il deferimento stesso.

Sarri protesta durante Lazio-Napoli

La scelta sarebbe ricaduta proprio su questa terza via, così come previsto dall’articolo 126 del CGS, “Applicazione di sanzioni su richiesta prima del deferimento”. Sarri, la Lazio e Chinè, secondo La Repubblica, avrebbero raggiunto un accordo per un’ammenda di 4000 euro, cifra dovuta da Lotito per responsabilità oggettiva.
Affinché la sanzione diventi definitiva, servono l’ok del Procuratore Generale dello Sport, Ugo Taucer, del presidente Figc Gravina, questo una volta sentito il Consiglio Federale.

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Gianluca La Penna