Paradossale (e simbolica) la situazione andata in scena durante i minuti di recupero di Lazio-Verona, partita vinta dai biancocelesti 2-0. Protagonisti dell’accaduto Luis Alberto e Ilic i cui destini, in estate, sembravano doversi incrociare.
Questo curioso aneddoto inizia proprio nel finale di partita. È il 92′ di un Lazio Verona ancora molto vivo e dal risultato non certificato. Tutto potrebbe accadere. 1-0 per i biancocelesti ma la palla, d’oro, utile a rovinare la giornata ai 37000 dell’Olimpico, è tra i piedi di Ivan Ilic. Il talento di casa gialloblu, il più forte: gioiellino in estate molto vicino proprio alla corte del patron Lotito.
Il ragazzo si impossessa del pallone all’altezza degli 11 metri, fa un paio di finte per preparare il tiro, mentre i tifosi biancocelesti trattengono il respiro (un’altra beffa dopo Genova sarebbe inaccettabile). Il rigore in movimento è un flop. Ne esce una conclusione senz’anima, centrale e rasoterra. Comoda la parata di Provedel. Risultato salvo: la gente laziale riprende a respirare. Ilic fallisce l’occasione del match, nello stadio che stava per diventare la sua casa.
Il destino è strano, perché c’è un giocatore nella rosa della Lazio che a luglio, come capita spesso nei periodi di mercato, sembrava destinato a salutare la Capitale.
Si tratta di Luis Alberto: il casinista, l’artista pazzo col pallone fra i piedi, il Ligabue (il pittore) del calcio nostrano. Lo spagnolo ogni estate fa di tutto per tornare nella propria terra d’origine, la bollente Andalusia. E mai come questa volta la “valigia sul letto, quella di un lungo viaggio” (come cantava il suo celebre compatriota Julio Iglesias) sembrava pronta. Al suo posto era felice di arrivare, su richiesta di Sarri, proprio Ilic del Verona, per capirci proprio quello che all’inizio dell’aneddoto si è mangiato il gol al minuto 92. Il giovane serbo non vedeva l’ora di fare il grande salto ed approdare alla Lazio.
E’ rimasto in sospeso tutta l’estate, con in tasca un biglietto di sola andata per Roma. Si attendeva la cessione di Luis Alberto per farlo arrivare, si attendeva un’offerta da parte del Siviglia per far smuovere la situazione. Offerta che però non è mai arrivata. Che dire, i pianeti non si sono allineati e vai col gioco dell’uva: ognuno a casa sua. Il povero Ilic ci credeva veramente e alla fine è rimasto lì, bloccato sotto il balcone di Giulietta, a riflettere sul Verona che, nel frattempo, stava cedendo i più forti della rosa.Ah, per la cronaca il biglietto di sola andata per Roma gliel’hanno rimborsato. Almeno quello.
Dove eravamo rimasti? Al 92° minuto. Bastano tre giri di lancette e tutto si ribalta: dal possibile gol del pareggio al raddoppio della Lazio. La palla stavolta è tra i piedi di Gianburrasca: Luis Alberto al limite, se la sistema elegantemente (come sempre), un tocco di suola (che non guasta mai), tiro secco e gol. Tutti a casa. L’ha chiusa il dieci poco dopo l’errore di Ilic.
Ha segnato Luis Alberto, tra l’altro, facendo passare il pallone in mezzo alle gambe proprio del talento serbo: la beffa delle beffe. Stranger Things... direbbero gli appassionati di serie tv. Il destino ci ha voluto comunicare qualcosa? Boh, chi lo sa. Fattostà che la situazione è stata alquanto paradossale, direi simbolica. Luis Alberto si tiene stretta la Lazio: da subentrato sta diventando micidiale. E per ora Ilic resta fermo a Verona. Anche perchè, con un mago così, il ragazzo può attendere. Almeno ancora per un po’.