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Mourinho attacca gli arbitri ma nessuno risponde: la Procura Federale batterà un colpo?

Il lupo perde il pelo ma non il vizio e si sa, quando Jose Mourinho perde, l’arma migliore resta quello della distrazione di massa. Cosa puntualmente accaduta ieri al termine di Roma-Atalanta 0-1, contesa nella quale il tecnico al 12′ della ripresa è stato espulso dall’arbitro Chiffi per proteste.

Come da abitudine, l’allenatore nel post-gara ai microfoni di Dazn ha rincarato la dose, queste le sue parole:
“La squadra aveva bisogno di continuità e anche io la volevo. Al di là di questo, emozioni controllate e nessun problema al di là di un chiaro rigore nel primo tempo su Zaniolo. Io voglio essere il miglior allenatore possibile e se mi dice che un arbitro non dà rigore se uno non si butta, cambio cosa dire ai miei giocatori. Ho chiesto a Chiffi, ma non mi ha risposto. Per me non c’è interpretazione: il giocatore prova a dare continuità all’azione, ma non ci riesce perché c’è il rigore. Se devo fare il pagliaccio e dire che siamo in piscina, basta dirlo”.

L’arbitro Chiffi in un Verona-Lazio

Frasi che certamente non saranno apprezzate dall’Aia (Associazione Italiane Arbitri), così solerte a farsi sentire dopo le affermazione di Maurizio Sarri lo scorso 3 settembre al termine di Napoli-Lazio. In quell’occasione l’allenatore, con espressioni forti, si lamentò sia dell’arbitraggio di Sozza (rete dell’1-1 di Kim spinta a Luis Alberto a palla ferma prima del corner; mancato rigore su Lazzari al 68′ per una gomitata di Mario Rui sul mento dell’ex-Spal), sia per le tante ammonizioni comminate ai biancocelesti nella stagione.
Non solo i direttori di gara si risentirono, la Procura Federale il giorno dopo, quasi in tempo reale, comunicò l’apertura di un fascicolo proprio sull’erede di Simone Inzaghi per dichiarazioni lesive della classe arbitrale, articolo 23 Codice di Giustizia Sportiva (CGS).

Ventitré aprile 2022, quando Mourinho disse: “Con Sozza al posto di Di Bello a Napoli avremmo vinto”

Le indagini su Sarri hanno fatto il loro corso e tutto dovrebbe chiudersi con un patteggiamento ante-deferimento per un’ammenda da 4000 euro al tecnico e altrettanti alla Lazio per responsabilità oggettiva.
Per onestà intellettuale va detto che le frasi pronunciate ieri da Mourinho non sono le peggiori, ad aprile scorso l’allenatore della Roma affermò concetti che avrebbero meritato maggior attenzione dal procuratore federale, Giuseppe Chinè, rimasto silente.

Al termine di Napoli-Roma 1-1 del 18 aprile, lo Special One a Dazn disse: “Non credevo di fare risultato qui, non perché la mia squadra non abbia giocato bene, ma perché sentivo che era difficile a quel punto, se non impossibile, ottenere un risultato positivo…Ci sono squadre che giocano per vincere lo scudetto, noi no. Ma abbiamo il diritto di giocare per vincere le partite. Oggi mi è sembrato che no, non avevamo il diritto di vincere questa partita. Ho letto da qualche parte che il campionato si deciderà sugli errori o no degli arbitri con le tre davanti, ma io dico che si decide anche se qualcuno sbaglia contro le avversarie delle tre davanti.

Il signor Di Paolo (al VAR, ndr), per non dire di Di Bello, in alcuni momenti della partita mi hanno fatto vergognare di essere lì. C’era un rosso a Zanoli, non ha fischiato un rigore a Zaniolo e poi molto di più. Basta, vogliamo un po’ di rispetto per i nostri tifosi che sono a casa”.

Il tecnico della Roma, Jose Mourinho

Ora, affermare che ci “si vergogna” di un arbitro non è una carezza ed è decisamente più vicino alla violazione del suddetto articolo 23 piuttosto che al 4, quello della correttezza, lealtà e probità sportiva: in ogni caso da Via Allegri non si mosse nulla, complice anche il consueto accompagnamento morbido di gran parte dell’informazione.

Pochi giorni dopo, il 23 aprile 2022, la Roma cade a Milano 3-1 con l’Inter, interrompendo una striscia di 12 risultati utili consecutivi in campionato.

Questa volta Mister Zero Titoli accetta la sconfitta, ma trova nuovamente modo di attaccare la giacchetta nera del turno precedente, ecco cosa disse ancora a Dazn: “Per perdere dopo 2-3 mesi in Serie A, preferisco perdere contro una squadra più forte di noi. Quanto a questo, niente da dire. Sono contento perché Sozza ha avuto una partita difficile, perché loro giocavano per lo scudetto e noi volevamo vincere. Era difficile per un ragazzo giovane, ha poche partite in Serie A. Ha fatto una buona prestazione, anche i giocatori lo hanno aiutato a fare una buona prestazione e sono contento. Il calcio è così, con una squadra così perfetta non devi sbagliare nulla e hai bisogno anche di una stella dal tuo lato. Complimenti a loro e a Sozza, perché è giovane ed è stato bravo. La settimana scorsa se ci fosse stato lui al posto di Di Bello avremmo preso 3 punti a Napoli”.

Quindi, in coda un altro attacco a Di Bello che, giova ricordarlo, in Napoli-Roma non fece errori gravi e tali da condizionare l’esito del match che i giallorossi meritatamente pareggiarono con El Shaarawy allo scadere.
Il tempo cancella le ferite e anche le dichiarazioni, sarebbe bello se le lancette scorressero per tutti allo stesso modo.

Published by
Gianluca La Penna