Di padre in figlio: un gol come quello segnato dal papà con la maglia della Lazio, un gol che riporta alla mente vecchie emozioni e vecchi trionfi. Questione di genetica, ma non solo. Anche se è innegabile che c’è una certa predisposizione a fare la cosa giusta nel momento giusto.
La genetica non è tutto, ma è innegabile come il vedere in campo i figli dei campioni del passato riesca a regalare sempre grandi emozioni. Emozioni che evocano tanti ricordi e non solo per il cognome che portano sulle spalle. Soprattutto se i primi realizzano goal in fotocopia già segnati dai padri.
Segna il goal vittoria con il Milan Giovanni Simeone. Una rete pesantissima, in ottica scudetto sia per il Napoli che per i rossoneri. Al termine dei 90′ della sfida di campionato a San Siro, il risultato recita 2-1 per gli ospiti, gli azzurri di Luciano Spalletti, che adesso con la sosta per le Nazionali si gode il primo posto in classifica a 17 punti, insieme all’Atalanta di Gian Piero Gasperini.
Lazio, il Cholito come papà Diego al Delle Alpi
Sfida ad alta quota quella del turno serale della settima giornata di Serie A, l’ultima giocata. Il colpo di testa del Cholito, arrivato al 78′ della partita con il Milan però ha regalato una grande gioia ai tifosi azzurri e a più di qualcuno la sensazione di assistere a qualcosa di già accaduto.
Tre punti pesanti e una rete di testa, com’era già accaduto in passato ma a Diego Simeone. Si giocava però a Torino, al Delle Alpi, e non al Meazza. Il Cholo in quell’occasione, così come suo figlio Giovanni, ha anticipato gli avversari e trasformato l’assist di Veron in oro. Era il primo aprile del 2000 e quella rete valse la rimonta scudetto della Lazio sulla Juventus. Rimonta che si concretizzò soltanto all’ultima giornata di Serie A. Storia nota.
Da destra o da sinistra il risultato non cambia
L’unica differenza è legata ai cross. Veron mise in mezzo un palla di esterno da destra, Mario Rui, invece, ha fatto partire il suo cross dalla fascia opposta. Entrambi i Simeone però hanno deciso un scontro diretto e mai come in questo caso si può parlare proprio di ‘di padre in figlio’. Questione di genetica, questione di goal.