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Stadio Flaminio, l’assessore Onorato: “Aspettiamo una proposta concreta da Lotito”

Da una parte la Lazio che dopo il brusco stop in Danimarca ieri ha ripreso la marcia in campionato affondando 4-0 la Cremonese in trasferta, dall’altra la campagna elettorale che di fatto ha trasferito il suo domicilio in Molise, regione nella quale è in corsa per il prossimo 25 settembre. Claudio Lotito certo non sta con le mani in mano, Formello resta il suo primo pensiero ma laddove venisse eletto il tempo sottratto ai biancocelesti aumenterebbe.

Dopo la rivoluzione che in estate ha portato all’ingresso in società di Angelo Fabiani quale responsabile della Lazio Primavera maschile – tolta a Igli Tare dopo anni di monopolio assoluto – nonché della prima squadra e della Primavera della Lazio Women, il presidente della Lazio ha continuato la rifondazione andando a toccare anche la comunicazione, decidendo di rinunciare all’apporto di Stefano De Martino, in società dal 2008.

Claudio Lotito in Campidoglio per festeggiare la Coppa Italia vinta nel 2019

L’imprenditore capitolino per arricchire il patrimonio del club già nel lontano 2005 aveva bussato in Campidoglio, più precisamente all’allora sindaco, Walter Veltroni, prospettandogli l’idea di un impianto di proprietà sulla Via Tiberina, dove Lotito possiede terreni di famiglia. Dopo un incontro ufficiale con tanto di plastico mostrato alla stampa, l’idea venne rispedita al mittente perché l’area non era adatta. Va precisato come in quel caso nessun progetto venne protocollato, quindi parlare di proposta concreta sarebbe fuori luogo. Da circa un paio di anni però il consigliere federale è tornato all’attacco, prima parlando con l’ex sindaca Virginia Raggi, quindi sondando il terreno prima con il nuovo inquilino del Campidoglio, Roberto Gualtieri, approfondendo il discorso Flaminio recentemente con l’assessore allo Sport, Turismo e Grandi Eventi, Alessandro Onorato.

Calenda: “Il Flaminio non si presta a diventare lo stadio della Lazio”. Bocche cucite in Campidoglio, ma…

Carlo Calenda,  leader di Azione, nonché animatore insieme con Matteo Renzi, del cosiddetto Terzo Polo in vista delle elezioni dl 25 aprile, stamattina durante un tour nella Città Eterna, come aveva già fatto nella campagna elettorale per diventare sindaco di Roma, ha nuovamente bocciato l’ipotesi Flaminio per la Lazio. “Avevo fatto una proposta sulla riqualificazione dello stadio Flaminio, da candidato a Roma, non è accaduto assolutamente niente – ha precisato l’ex ministro dello Sviluppo Economico – C’è un progetto del Coni con Cassa Depositi e Prestiti che sta lì da un sacco di tempo e va portato avanti. Purtroppo, e lo dico avendo un figlio e un fratello laziali, questo edificio non si presta a fare lo stadio della Lazio, bisogna trovare un’altra soluzione e fare qui un grande centro per altri sport che il Coni stava progettando da tempo”. Affermazioni che contrastano con quanto detto ieri dall’assessore Onorato, in attesa di un nuovo passo da Lotito. Il Campidoglio non replica, ma fonti interne ricordano come la competenza sul Flaminio sia esclusivamente comunale. Infine, giova ricordare che nessun progetto targato Coni al momento riguarda l’opera di Nervi, qualche anno fa ci fu un piccolo approccio, ma tutto restò solo a livello di buone intenzioni.

Vincoli non solo al Flaminio: prime difficoltà per il progetto della Roma a Pietralata

Proprio l’ex esponete della Lista Marchini oggi è intervenuto ai microfoni di New Sound Level, queste le sue dichiarazioni: “Il sindaco Gualtieri sta seguendo in prima persona il dossier dello stadio della Roma e mi sembra che sta andando bene e avanti speditamente l’idea e il progetto. Sulla Lazio e quindi sullo stadio Flaminio, gli uffici dello sport hanno inviato i documenti al presidente Lotito e aspettiamo quanto prima una proposta concreta: è tutto nelle sue mani”.

Lo stato attuale dello Stadio Flaminio

Come noto, il tre settembre scorso Lotito aveva mandato una pec al Campidoglio per accedere agli atti e conoscere finalmente lo stato dell’arte, una missiva che è stata ricevuta e protocollata dagli uffici competenti. Il prossimo passo consiste nella presentazione di uno studio di fattibilità, una marea di carte in sostanza che necessitano tempo e che soprattutto hanno un costo significativo, nell’ordine delle centinaia di migliaia di euro.

Come vi abbiamo raccontato, chi volesse ammortizzare l’investimento per riqualificare il Flaminio, deve fare i conti anche con la Cassa Depositi e Prestiti. Quest’ultima infatti entro il 2023 inizierà i lavori del progetto già approvato nel quadrante dello stadio, stiamo parlando di appartamenti, alberghi, esercizi commerciali, un’area verde, senza dimenticare che nei pressi di via Guido Reni nascerà anche il Museo della Scienza.
Se realizzare il Flaminio non sarà una passeggiata, anche il progetto di Dan Friedkin inerente la realizzazione di uno stadio a Pietralata, anche su alcune delle aree dove sarebbe dovuto nascere il vecchio Sistema Direzionale Orientale (Sdo), datato anni Cinquanta e Sessanta, presenta i suoi scogli. Secondo Il Messaggero, due i nodi da risolvere su cui Trigoria e il Comune dovranno impegnarsi: potenziali contenziosi con i proprietari dei terreni che anni fa vennero espropriati proprio per dare vita allo Sdo, poi mai realizzato; la compatibilità della struttura con il vicino ospedale Sandro Pertini.

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Gianluca La Penna