Il campionato è fermo, la pausa delle nazionali non fa rifiatare solo i giocatori, costretti a giocare ogni tre giorni con tutte le conseguenze del caso, tra queste anche gli infortuni. A respirare sarà anche lo Stadio Olimpico, il cui terreno è già finito nel mirino dei due tecnici capitolini, Maurizio Sarri e Jose Mourinho.
Se in casa Lazio il numero degli infortuni è abbastanza limitato – ora Lazzari è fermo per una distrazione al flessore destro, un leggero affaticamento per Zaccagni superato e i soliti fastidi alle caviglie per Pedro che si presentano saltuariamente – a Trigoria la lista dei ko è decisamente più lunga: crociato per Winaldum, problemi muscolari per Dybala, Karsdorp e Zalewsky, oltre al trauma alla spalla da cui Zaniolo ha appena recuperato.
Maurizio Sarri, forse a causa del suo gioco che prevede costruzione al basso e tanto palleggio, vorrebbe che l’Olimpico fosse un campo da biliardo. L’erede di Simone Inzaghi risulta quindi particolarmente sensibile al problema, tanto che lo scorso 11 settembre, dopo il 2-0 interno inflitto all’Hellas Verona, aveva dichiarato: “Visto che oggi abbiamo vinto lo posso dire: il terreno non è degno di una città così. È stato pericoloso, un campo del genere richiede un tocco in più del normale”. Critiche giunte anche dall’estero lo scorso 15 settembre, firmate HJK Helsinki. Il club finlandese, dopo aver saggiato l’erba dell’Olimpico, alla vigilia del match di Europa League aveva postato su Instagram: “La condizione del manto erboso è tutt’altro che la migliore possibile, ma questo non ci infastidisce“.
Non proprio complimenti, ma come detto questa sosta dovrebbe servire a migliorare la situazione. Come riporta la Repubblica, il primo intervento è il cosiddetto “verticut”, utilizzato per levare stoloni di gramigna cresciuti finora. A seguire, è stata effettuata l’operazione di trasemina, con blend di tre varietà differenti in dose elevata, con il seme che sarà protetto da 20 metri cubi di sabbia silicea. Questi due step dovrebbero servire a risolvere, o quantomeno mitigare, il problema dello “spellicciamento”, ovvero la disomogeneità dell’erba, con ciuffi e zolle che fanno cambiare direzione al pallone. Per gli esperti, il colpo di grazie potrebbe essere arrivato che non lo rende di certo un campo da biliardo.
Ma come si è arrivati a questo punto? Il 25 maggio 2022, la Roma vince la Conference League e l’Olimpico diventa terra di festeggiamenti: restano pochi ciuffi d’erba. Così, tra la prima e la terza settimana di luglio, scrive ancora il quotidiano “ viene programmato di ripiantare il manto erboso, che in questo momento, viene definito in gergo tecnico, è in una fase “adolescenziale”, quindi in pieno sviluppo dell’aspetto definitivo”. Va ribadito che il terreno dell’Olimpico, da sempre ha pienamente soddisfatto i requisiti del Pitch Quality Program Uefa, atto a valutare e monitorare lo stato dei terreni di gioco. Infine, se si considera che dal 14 agosto a al 18 settembre, ovvero 35 giorni, il catino del Foro Italico ha ospitato 9 gare ufficiali, un po’ di stress va messo in considerazione.
“Ho visto qualche minuto della gara che si è giocata ieri all’Olimpico e giocheremo su un campo di gioco indegno per una città come quella di Roma“. Con queste parole, Maurzio Sarri, il 27 agosto 2021, alla vigilia di Lazio-Spezia, denunciò lo stato dell’Olimpico. Dichiarazioni cui fece seguito una nota di Sport e Salute. Questa la replica dell’erede di Coni e Servizi: “Speriamo che mister Sarri possa cambiare idea già a partire da domani sera, quando la Lazio sarà impegnata nell’esordio stagionale in casa. Rispetto alle precedenti partite, tutti hanno potuto verificare le attuali buone condizioni del manto erboso che soddisfano in pieno i requisiti del Pitch Quality Program Uefa, ovvero i parametri tecnici, sportivi e agronomici ufficiali sulle condizioni dei terreni di gioco. Lo stadio Olimpico e il campo sono stati riconsegnati dall’Uefa dopo i campionati Europei, durante i quali l’Olimpico è stato giudicato uno dei terreni migliori, l’11 luglio. Il campo è stato riseminato per intero e la natura, con l’aiuto dei supporti tecnici utilizzati, sta facendo il suo corso. Soddisfare le esigenze e le necessità dei club è una priorità di Sport e Salute che opera sempre al massimo delle proprie possibilità e qualità per garantire l’Olimpico e suoi servizi nelle migliori condizioni possibili. Sport e Salute ribadisce, dunque, la propria disponibilità a dialogare e confrontarsi direttamente con le società su tutti i temi relativi alla valorizzazione dello stadio”.