Alessandro Nesta ha parlato della sua ex squadra, di Alessio Romagnoli e Maurizio Sarri. L’ex capitano della Lazio, intervistato dal Corriere della Sera, ha apprezzato la scelta del giocatore-tifoso, che porta sulle spalle proprio quel numero 13 a lui tanto caro. E sembra ammirare il gioco proposto dal Comandante.
Un ex mai dimenticato. E dalle parti di Roma, sponda biancoceleste, lo chiamano ancora ‘capitano’, nonostante uno degli addii più sofferti e dolorosi della storia della Lazio. Era l’estate del 20o2 e quella presentazione ai suoi nuovi tifosi, durante un derby amichevole tra Milan e Inter in ricordo delle vittime della sciagura aerea di Linate, è rimasta viva nella memoria dei laziali.
Alessandro Nesta con la maglia rossonera ha vinto tutto in carriera e spesso fa capolino anche a San Siro, con Maldini e Massara. Si era parlato di uno suo ingresso in società, come tecnico della Primavera del Diavolo, dopo le esperienze sulle panchina dei Montreal Impact, Miami FC, Perugia e Frosinone. Suggestione rimasta tale, e ora l’ex difensore centrale è alla ricerca di un nuovo progetto.
Nesta, Romagnoli e la Lazio: “Scelta di cuore”
Eppure la Lazio non l’ha mai dimenticata, il primo amore è rimasto tale. E sulle colonne del Corriere della Sera ha parlato proprio dei biancocelesti, di Maurizo Sarri e di Alessio Romagnoli cresciuto proprio con il suo poster in camera. Un mito da rincorrere e un esempio da seguire.
“La Lazio? Ha qualità, mentre la Roma vive di entusiasmo. Credo possano fare un campionato simile. Romagnoli ha fatto una scelta di cuore e per me ha fatto bene. La Lazio è una società importante, è tornato a casa. Al Milan ha comunque giocato diversi anni ad alto livello. Poi sono arrivati nuovi in difesa e lì giocava di meno. Sarri? Un allenatore che fa giocare bene le sue squadre“.
I suoi numeri e quel goal contro il Milan
Con la Lazio ha collezionato 261 presenze e 3 goal. Uno importantissimo: nella finale di ritorno di Coppa Italia, proprio contro il Milan. Era il 1998 e All’andata i biancocelesti persero 1-0 e, all’Olimpico, dovevano ribaltare il risultato. Il terzo goal biancoceleste, quello che assegnò il trofeo, maturò su calcio d’angolo. Cross in area respinto varie volte, sul rimbalzo il più veloce di tutti fu Nesta che spinse il pallone in rete. Esultanza, apoteosi e gioia. La Lazio aveva ribaltato tutto e in soli dieci minuti.
Il primo trofeo di un’era speciale per il club capitolino e i suoi tifosi. Tanti trofei, ma sul primo c’è indelebile la firma del capitano di quella squadra irripetibile.