Il campionato è da poche ore ripreso. Durante il periodo di stop, imposto dagli impegni delle Nazionali, gli esperti del settore si sono sbizzarriti, formulato diverse statistiche. Una di queste riguarda la Lazio e il dato relativo ai gol incassati da palle inattive: i numeri dei biancocelesti sono piuttosto negativi. Un problema su cui il Comandante dovrà lavorare.
Sta per tornare in campo la Lazio di Maurizio Sarri. Ripartirà dalla gara con lo Spezia, dopo la sosta per le nazionali. Ripartirà dal quarto posto in classifica, dopo 7 partite giocate e 14 punti raccolti, come il Milan Campione d’Italia in carica.
Calcio d’inizio previsto per domani, alle 12:30. I biancocelesti quindi sono attesi dal lunch match dell’ottavo turno di Serie A. Il Comandante attende buone nuove da Ciro Immobile, spera che il suo capitano riesca a mettere da parte i problemi al flessore, che gli hanno impedito di giocare le gare dell’Italia in Nations League.
C’è però anche altro che preoccupa l’allenatore. Con lo stop al campionato è tempo di analisi e statistiche e il dato che emerge sui biancocelesti, riguardante le palle inattive, induce a più di una riflessione. Se il lavoro sulla fase difensiva è sotto gli occhi di tutti (la Lazio è la seconda miglior difesa del campionato). Le punizioni e gli angoli a sfavore, così come i rigori contro, invece raccontano tutta un’altra storia.
Dei cinque goal subiti fin qui in Serie A solo quello segnato da Manolo Gabbiadini al Ferraris, valso il pareggio della Sampdoria, è arrivato da sfera in movimento. Gli altri quattro tutti da palla inattiva. Il rigore di Arnautovic, la deviazione di Lautaro sulla punizione di Dimarco e i due calci d’angolo che hanno portato ai due gol del Napoli.
Non cambia la musica nemmeno in Europa. Quattro delle sette reti arrivate in due partite sono arrivate da gioco fermo. Il rigore di Gimenez contro il Feyenoord, quello di Evander contro i danesi, la ribattuta di Isaksen e la conclusione di Sviatchenko sugli sviluppi di una punizione.
Numeri che devono far riflettere e sui cui lo stesso Maurizio Sarri dovrà lavorare insieme ai suoi calciatori.