Ha parlato della gara che attende la Lazio, Ivan Provedel, contro lo Spezia. Partita da ex, e si è soffermato anche sui suoi obiettivi personali, elogiando la squadra e il lavoro fatto giornalmente a Formello.
Tutto pronto, o quasi, per Lazio-Spezia. Il lunch match dell’ottava giornata di Serie A e la partita che segna per entrambe le squadre la ripartenza del campionato, dopo lo stop per la nazionali. La marcia di avvicinamento alla gara è stata caratterizzata dal susseguirsi di notizie sulle condizioni di Ciro Immobile.
Il capitano biancoceleste si è fermato con la Nazionale, ma contro gli uomini di Luca Gotti dovrebbe stringere i denti e scendere in campo. Dovrebbe quindi essere lui a guidare l’attacco di Maurizio Sarri, anche se il Comandate ha provato diverse soluzioni a Formello, per il reparto offensivo.
Della partita ha parlato anche Ivan Provedel, di ritorno dalla prima convocazione con l’Italia di Roberto Mancini. Il portiere è un ex dell’incontro, arrivato proprio dalla squadra ligure in estate. Tanti i temi toccati dal calciatore: dalla partita stessa, ai suoi obiettivi e la squadra. Ecco dichiarazioni nel match program della società biancoceleste.
“Lo Spezia ha cambiato allenatore e modo di giocare. Ma hanno mantenuto il loro zoccolo duro, quello che ha portato a ben due salvezze consecutive. Io li conosco bene, scenderanno in campo agguerriti e non sarà facile vincere. Noi dobbiamo pensare a noi stessi e a fare risultato. Ex compagni? Sarà bello rivederli, ma tutto finirà al fischio d’inizio“.
“Sono cresciuto molto e sotto ogni punto di vista, sia dentro che fuori dal campo. I due anni in Liguria però mi hanno aiutato. Il mio obiettivo è quello di continuare così, stagione dopo stagione“.
Poi Provedel ha fatto il punto della situazione,dal punto di vista personale, in questo inizio di stagione con la Lazio.
“Sono molto felice di come stanno andando le cose alla Lazio. L’ho detto fin dal primo giorno: voglio dare un mano alla squadra e fare del mio meglio. Sto lavorando bene, credo che tutto questo si veda sul campo. Però non vuol dire nulla, perché ogni partita si differenzia dalle altre. Traguardi? Sono davvero orgoglioso dell’esordio in Europa e della prima convocazione in Nazionale“.
La conclusione invece è sulla squadra e sui suoi clean sheet, ben tre in queste prime sette giornate di Serie A.
“Il discorso della porta inviolata è qualcosa di collettivo. La squadra segue le direttive del mister e quello che si vede in campo è il frutto del lavoro settimanale. Anche se giochiamo ogni tre giorni“.
“Chi mi ha stupito dei miei compagni? Sarebbe riduttivo fare solo un nome. Sono sorpreso dal modo in cui lavorano tutti, dal capitano Ciro Immobile, fino al più giovane del gruppo: Luka Romero. Il valore dei singoli poi lo conoscevo già quando affrontavo la Lazio da avversario“.