Il Manchester United perde malamente il derby contro il Manchester City e Cristiano Ronaldo resta in panchina per tutta la partita. Il fenomeno portoghese starebbe attraversando un momento difficile che lo avrebbe spinto a chiedere aiuto a un professionista della mente.
Finisce malamente il derby di Manchester per lo United di Erik Ten Hag che crolla malamente sul campo del City di Pep Guardiola che rifila addirittura sei gol (triplette di Haaland e Foden) ai rivali cittadini. Una notizia clamorosa, questa, resa ancora più rumorosa dalla mancata presenza in campo di Cristiano Ronaldo, rimasto in panchina per l’intera durata della partita a vedere i suoi compagni soccombere sotto i colpi di De Bruyne e soci.
Un mancato ingresso sul rettangolo verde da interpretare, come spiegato dallo stesso tecnico dei Red Devils, come forma di rispetto nei confronti di un calciatore la cui carriera parla da sola. Una carriera, quella di Cristiano Ronaldo, minata recentemente da uno dei mali più terribili a cui possa andare incontro un essere umano: la depressione.
Cristiano Ronaldo e la lotta contro la depressione. CR7 chiede aiuto a uno specialista
Secondo il quotidiano spagnolo Marca, CR7 starebbe combattendo da tempo contro la depressione. Dopo aver segnato appena un gol in Europa League contro i moldavi dello Sheriff Tiraspol e aver visto il suo Portogallo mancare la qualificazione alle final four di Nations League, Ronaldo starebbe provando a guarire dal male che, secondo fonti vicine al calciatore, sarebbe venuto a galla al momento della morte di uno dei gemelli avuti dalla compagna, Georgina Rodriguez, lo scorso aprile.
Per superare questa situazione particolarmente delicata, l’ex attaccante della Juventus, si sarebbe rivolto a uno specialista nella cura dei problemi della mente: Jordan Peterson, psicologo canadese classe ’62 famosissimo a livello mondiale. L’asso lusitano avrebbe invitato a Manchester il noto accademico, come testimoniato da un post pubblicato su Instagram nei giorni scorsi, per parlare e cercare una soluzione a questo problema che, ora come ora, sta gettando ombre sulla carriera, ma soprattutto sulla vita, di uno dei calciatori più forti di tutti i tempi.