Si avvicina la partita con lo Sturm Graz per la Lazio e Sarri studia il turnover in Europa League, Marcos Antonio potrebbe avere una nuova occasione.
Dopo il campionato l’Europa League. La Lazio è di nuovo a caccia di conferme, il germe di cui aveva parlato Maurizio Sarri, dopo la brutta sconfitta con il Midtjylland, sembra essere un lontano ricordo. Complici gli otto goal segnati tra Cremonese e Spezia. Ma il prossimo test che aspetta Ciro Immobile e compagni e uno di quelli da non sbagliare assolutamente.
Obiettivo tre punti. Per archiviare definitivamente le 5 reti incassate in Danimarca. Ma anche per questioni classifica. Sì perché nel Gruppo F di Europa League tutte le squadre, biancocelesti compresi, sono a 3 punti con una vittoria e una sconfitta a testa. Con lo Sturm Graz quindi non c’è altro risultato possibile che la vittoria.
Marcos Antonio non gioca titolare dalla partita di Serie A con l’Hellas Verona, dello scorso 11 settembre. poi 21′ con il Midtjylland, 90′ in panchina a Cremona e 13′ domenica scorsa. Contro lo Spezia però ha dato segnali incoraggianti, nonostante i pochi minuti a disposizione: 12 palloni giocati, 10 passaggi riusciti (100% di precisione sui tentativi fatti), 7 palloni giocati in avanti andati a buon fine e 1 recupero. Il più veloce in campo, tra i 22 schierati, con una media di 11.19 Km/h.
Maurizio Sarri è sempre molto attento a dati e numeri dei suoi calciatori in partita, non lo ha mai nascosto. E quanto fatto dal brasiliano all’Olimpico potrebbe valergli un posto da titolare in mezzo al campo contro lo Sturm Graz. Con Cataldi che almeno all’inizio si accomoderebbe in panchina, dopo aver giocato dal primo minuto contro Midtjylland, Cremonese e nell’ultima di campionato.
Primo colpo estivo della Lazio, Marcos Antonio è senza ombra di dubbio il calciatore più atteso dai tifosi della Lazio. Arrivato a Roma con l’arduo compito di raccogliere il testimone lasciato da Lucas Leiva, finora però ha faticato. Solo 151′ disputati rispetto ai 900 fin qui a disposizione. Inoltre raccogliere l’eredità dell’ex numero 6 biancoceleste non è compito facile, sopratutto per chi gioca nello stesso ruolo ma con caratteristiche del tutto differenti.