Al termine di Sturm Graz-Lazio, Maurizio Sarri ha parlato della compagine biancoceleste e dei suoi difetti più importanti.
Niente quarta vittoria consecutiva per la Lazio che si è fermata alla terza ottenuta in campionato contro lo Spezia. Un record positivo che mancava da circa un anno. Contro lo Sturm Graz in Europa League, tuttavia, il club biancoceleste è tornato con i piedi per terra.
La tanta ricercata continuità sembra essere ancora piuttosto lontana. Ora, in vista del passaggio del turno nella manifestazione, la compagine capitolina sarà chiamata a fare bene nelle prossime due partite casalinghe contro Sturm Graz e Midtjylland. Due appuntamenti non facili considerando che si continuerà a giocare ogni tre giorni.
Nel corso dei giorni che hanno preceduto l’incontro, la paura che la Lazio potesse scivolare ancora era tanta. Fortunatamente, però, la squadra è scesa in campo con un piglio migliore rispetto a quello avuto in Danimarca è alla fine è riuscita a portare a casa un punto tutto sommato positivo. Pensiero condiviso anche da Ivan Provedel nel post gara.
A proposito di post partita, in seguito al triplice fischio anche il tecnico Maurizio Sarri ha risposto ad alcune domande degli addetti ai lavori. Ai microfoni di Sky Sport, ad esempio, il mister ha spiegato cosa intende quando dice che la Lazio non è pronta per far fronte a tre competizioni.
Anche se il risultato non soddisfa, i suoi calciatori hanno offerto alcune risposte positive: “Stasera non abbiamo sbagliato a livello mentale. Abbiamo fatto tanti errori tecnici e abbiamo subito l’aggressività degli avversari. Se la squadra non avesse avuto problemi a livello mentale, con tutti quei palloni persi non avrebbe portato a casa il risultato. Nel secondo tempo potevamo anche vincere. Abbiamo perso palloni per merito degli avversari ma anche per colpa nostra. L’Europa League, con la nascita della Conference, è aumentata di livello. In Europa, poi, i ritmi e l’intensità sono elevati. Bisogna adeguarsi a certa aggressività.
Poi, il pensiero di Sarri circa la caratura mentale che non permette alla Lazio di fare il salto di qualità: “Quando si gioca così spesso la serata negativa ci può stare. Questo vale per tutti e non solo per alcuni giocatori. Ho visto che non era la serata ideale e ho preferito levarlo. Quando dico che non siamo pronti per tre competizioni intendo a livello di cilindrata mentale. I duemila possono giocare una volta a settimana. Per giocare ogni tre giorni bisogna avere una testa con cilindrata quattromila”.