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Sturm Graz-Lazio ESCLUSIVO Angelo Gregucci | La disamina tattica – VIDEO

Al termine di Sturm Graz-Lazio le due squadre si sono divise la posta in palio. Nel Gruppo F di Europa League è ancora tutto aperto.

Nulla di fatto per la Lazio allo stadio Graz-Liebenau contro i padroni di casa dello Sturm Graz. Al termine di una partita difficile la formazione capitanata da Ciro Immobile è riuscita a strappare un punto niente affatto da buttare.

Angelo Gregucci

Peccato perché proprio il bomber biancoceleste era riuscito a trovare una rete allo scadere del match. Marcatura annullata poi dal VAR. Lo 0-0 finale non ha influito particolarmente sul prosieguo del torneo.

Sturm Graz-Lazio: è ancora tutto aperto nel Gruppo F

Sturm Graz-Lazio

Nonostante l’amarezza per non essere riusciti ad abbandonare l’Austria con il punteggio pieno, la situazione all’interno del Gruppo F di Europa League dice che ancora tutto può succedere. Le quattro squadre sono infatti a pari punti e perciò il passaggio del turno si deciderà durante il girone di ritorno. In due sfide su tre la Lazio dovrà cercare di sfruttare al massimo il fattore Olimpico.

Le sfide di ritorno contro gli austriaci e il Midtjylland, programmate rispettivamente per il 13 e il 17 ottobre, vedranno i biancocelesti giocare in casa e l’imperativo è già uno solo: arrivare all’ultimo scontro con il bottino pieno. La sfida conclusiva sarà poi in Olanda, il 3 novembre, contro il Feyenoord. In seguito all’ultima fatica europea del club, Angelo Gregucci è intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni dove ha parlato dell’incontro.

La disamina di Angelo Gregucci

“La Lazio ieri non mi è piaciuta, non ha avuto un atteggiamento performante alla gara. Approcci e letture di situazioni non sono state ottimali ed è un peccato perché quattro giorni prima la Lazio aveva fatto una partita fantastico sotto il profilo della lettura e dell’atteggiamento. Dopo 40” abbiamo preso un rigore.

Un peccato perché in Europa non riusciamo a fare il salto. L’Europa è fondamentale. Quando vengono eliminate le squadre della Champions League e tu arrivi da primo agli ottavi la competizione diventa bella. Ci potremmo fregiare di essere la prima italiana a vincere l’Europa League. Per è ancora la Coppa Uefa e chi è di quella generazione sa. Le italiane lì vincevano spesso e volentieri”.

Battuta a vuoto che ci deve far riflettere, l’Europa dobbiamo prenderla più sul serio. La loro pressione era feroce. C’erano linee di passaggio, la loro pressione era con un rombo e quattro difensori. I due attaccanti venivano sui due centrali e il vertice alto del rombo andava su Cataldi. Dentro al campo le linee erano chiuse, c’erano linee di passaggio fuori”.

Dovevamo andare sugli esterni. Ma lì arrivava la mezzala facile, abbiamo fatto una difficoltà enorme. Poche volte abbiamo costruito pulito perché in campo aperto c’è pressione. I notri in campo aperto esaltano le loro qualità. Non abbiamo nemmeno riconosciuto un piano B ed un peccato perché i giocatori sanno queste cose.

Milinkovic poteva spizzare sulla profondità di Immobile o pulire per andare sull’esterno dove abbiamo giocatori perfomanti nell’uno contro uno. Non è stata una buona partita. Esorto tutti, dove il notro girone vede quattro squadre a quattro punti, che il margine di errore diventa sottile. Non dobbiamo più sbagliare approccio a questo tipo di gare”.

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Federico Di Placido