Renzo Garlaschelli ha parlato, in esclusiva, dell’inaugurazione della Curva Maestrelli, nella partita contro lo Spezia, e dello storico tecnico della Lazio. Senza dimenticare il presente e la squadra di Maurizio Sarri.
Emozioni, affetto, commozione e il popolo biancoceleste in festa. Domenica scorsa all’Olimpico la squadra di Maurizio Sarri ha centrato la terza vittoria consecutiva in campionato. Quattro goal allo Spezia, dopo altrettanti alla Cremonese e i due all’Hellas Verona. E i biancocelesti che si proiettano al quarto posto della Serie A.
La festa però è iniziata ben prima del fischio d’inizio de match. Lazio-Spezia, infatti, sarà ricordata anche come la gara dell’inaugurazione della Curva Maestrelli. Presenti all’Olimpico il figlio dello storico allenatore del primo scudetto biancoceleste, Massimo. I nipoti di Maestrelli e il presidente Claudio Lotito.
Maestrelli si merita tutto
Di quella Lazio, di quel gruppo storico e del rapporto con l’allenatore ha parlato ai microfoni de ‘LaLazio.com’ Renzo Garlaschelli. Attaccante Campione d’Italia, con l’aquila sul petto, nella stagione da sogno del 1973/74.
Che effetto fa aver visto la Curva Sud dello stadio Olimpico intitolata a Tommaso Maestrelli?
“È stato strano per me, ma Maestrelli merita tutto questo. Sono davvero contento, ha dato tutto per quella Lazio, per il gruppo. Si merita tutto. La gioia dello scudetto è stata intensa, ripeto il mister merita tutto questo. Per la persona che era”.
Sull’ affetto del dei tifosi della Lazio dopo tanti anni.
“Guarda questo è incredibile per me, sono passati gli anni e l’affetto dei laziali non si spiega. Allora forse noi abbiamo fatto qualcosa di straordinario, quasi 50 anni fa. Mi fa effetto perché non scordano nonostante il tempo”.
Garlaschelli e la squadra di Sarri: “Vorrei fosse più perfetta”
La conclusione non poteva che essere sulla Lazio di oggi, su Maurizio Sarri, Immobile e questa stagione.
“La squadra di oggi la vorrei ancora un po’ più perfetta. Con lo Spezia si è rifatta dopo il Napoli e la partita in Danimarca. Credo si possa puntare in alto, ma non ancora allo scudetto. Può lottare per i primi quattro posti, ma deve fare attenzione. Inter e Milan sono attrezzate bene e poi credo che la Juventus possa dire ancora la sua, può tornare. Però la squadra di Sarri gioca, mi auguro che non ci siano altre prestazioni brutte, ma credo sia sulla buona strada”.