Lo stadio di proprietà per compattare i tifosi della Lazio e arricchire il patrimonio societario. Anche di questo ieri il presidente della Lazio, Claudio Lotito, ha parlato intervenendo alle celebrazioni per i 100 anni dalla nascita di Tommaso Maestrelli.
L’imprenditore, nel suo lungo intervento nella Protomoteca del Campidoglio, si è espresso anche sulla volontà di acquisire il Flaminio, discorso fatto prendendo sottobraccio l’assessore capitolino al Turismo, Grandi Eventi e Sport, Alessandro Onorato.
Lotito lo scorso 1 settembre aveva visto il Campidoglio protocollare la sua pec, di fatto partiva l’iter per valutare la possibilità di entrare in possesso dell’opera di Nervi.
Di fatto gli uffici competenti del Campidoglio ora attendono l’invio di uno studio di fattibilità del progetto, quindi il passo successivo sarà quello di convocare una conferenza di servizi preliminari da tenersi presso Roma Capitale.
Il sentore di Forza Italia non si è limitato a ribadire l’intenzione di investire, ma ha evidenziato alcuni scogli da superare. “Non vado a una conferenza dei servizi al buio, andrò quando già saprò il risultato. Se poi mi bocciano il progetto, che faccio? E, se invece poi la aprono altri la conferenza prima di noi, allora significa che la giunta non è interessata al progetto della Lazio», ha sottolineato.
Lotito ha poi rimarcato alcuni interrogativi che al momento nessuno ha evaso.
“Che ci facciamo con uno stadio da 12 mila spettatori (attuale capienza dopo anni di disastri, ndr)? Sto lavorando per vedere cosa possiamo fare realmente. Bisogna trovare la soluzione giusta sia dal punto di vista romantico, sia strutturale. La copertura, il parcheggio, i posti sugli spalti sono problemi da risolvere. Noi stiamo programmando qualcosa per il futuro».
Rispetto a queste frasi, dal club fanno sapere che Lotito intendesse dire che se su certi vincoli fosse già nota la loro ineluttabilità – per alzare la capienza bisogna scavare, lì interverrebbe la sovrintendenza nazionale, non quella capitolina – allora sarebbe inutile sedersi al tavolo.
Stamattina sulle pagine di Repubblica, Onorato ha replicato alle parole di Lotito. «Impossibile conoscere prima l’esito della Conferenza dei Servizi Preliminare, sarebbe contra legem. Mi auguro fosse una battuta», ha spiegato l’assessore, noto tifoso laziale.
«Con il sindaco Roberto Gualtieri l’abbiamo detto chiaramente. La Lazio ha la possibilità di presentare una proposta concreta sul Flaminio. La stiamo aspettando», ha proseguito l’ex esponente della Lista Marchini.
Alla domanda sul possibile contrasto con Lotito a causa della sua recente elezione con FI, Onorato replica: «Assolutamente no. Per noi Lotito rappresenta la Lazio e milioni di tifosi bincoazzurri».
L’assessore ha poi precisato: “«Quando si parla di 13 mila posti, si fa riferimento alla capienza a seguito di un nuovo piano per mettere in sicurezza sulla struttura attuale, evidentemente obsoleta. Serve un progetto concreto per aprire un sano dialogo con le Soprintendenze che sono pronte a superare l’attuale situazione di degrado. Ma, senza un’idea, un progetto o un master plan è impossibile anche parlarne».
Al momento dal Campidoglio non arrivano deadline, anche perché di progetti per farne uno stadio di serie A c’è solo quello presentato dalla Lazio. Il resto riguarderebbe la riqualificazione, ma siamo certi che ci sia la corsa a dare nuova vita ad una struttura ormai cadente, senza aver la possibilità di mettere a reddito un investimento che pronti via ha un costo che varia dai 15 agli oltre 100 milioni di euro?