Marco Mengoni e il retroscena con Berrettini. Il celebre cantautore racconta uno scambio di messaggi particolare da Cattelan: gli sviluppi.
Stasera c’è Cattelan, ma ancor più Mengoni. Il cantautore, ospite dallo speaker e presentatore Alessandro Cattelan, gioca con la sua musica e racconta diversi retroscena che sta vivendo anche grazie alla sua florida carriera. L’artista, tra le altre cose, è protagonista alla Festa del Cinema di Roma con “Il colibrì”: opera di Francesca Archibugi di cui Mengoni ha firmato la colonna sonora, ma questo è niente rispetto a quello che è successo al cantante con Matteo Berrettini.
I due hanno un rapporto molto serrato: si sentono spesso, ma dal conduttore del late show di Raidue sono emersi nuovi dettagli sulla loro amicizia. È nato un alterco abbastanza importante attorno a una racchetta da tennis. Il campione italiano aveva promesso a Marco Mengoni di fargli avere la sua racchetta per provarla: l’invio non solo non c’è stato, ma il celebre tennista l’avrebbe regalata prima a Jovanotti. Particolare che Mengoni ha scovato attraverso lo screenshot di un’amica.
“Gli ho subito mandato un messaggio”, spiega. Il disappunto era forte: “Matteo, perdonami, ma queste cose non si fanno – racconta da Cattelan – siamo anche della stessa regione”. Allora il conduttore incalza: “Fai un video e parte la polemica”. Mengoni esegue simpaticamente: “Matteo, a te non parlo più, ma a Lorenzo dico che quella racchetta in teoria è mia. Dato che lui non gioca a tennis”. Il cantautore la chiude così, tra le risate di Cattelan e lo stupore del pubblico.
Berrettini sembra comunque intenzionato a inviargli tutto, dopo questa sollecitazione non può fare altrimenti: tra il serio e il faceto Mengoni ha messo il punto. Il celebre cantante riesce a farsi apprezzare anche per una buona dose di simpatia e autoironia. Non mancheranno occasioni per vederlo insieme a Berrettini, magari proprio per un chiarimento (anche se litigio vero non c’è mai stato) ufficiale in diretta. I telespettatori restano in attesa: la speranza è che ci voglia meno della spedizione di Berrettini.