Parola a Stefano Fiore. Alla vigilia di Lazio-Udinese l’ex giocatore di entrambi i club, ha introdotto, in ESCLUSIVA ai microfoni de LaLazio.com, la sfida dello stadio Olimpico, fissata per domani alle ore 15. Gara, sulla carta spettacolare, che vedrà di fronte le due squadre attualmente più in forma del torneo.
Domenica si riparte. Archiviata la partita di coppa, la Lazio si appresta a riprendere il cammino in Serie A. Terzo posto in classifica e quattro vittorie di fila, 14 gol fatti e nessuno subito: la formazione guidata da Maurizio Sarri viaggia col vento in poppa.
Attenzione però, perché l’Udinese, l’avversaria che si presenterà domani pomeriggio all’Olimpico, sta vivendo un momento altrettanto eccezionale. I friulani hanno perso la primissima gara del torneo, pareggiato la seconda e poi centrato sei successi consecutivi, prima del 2-2 di domenica scorsa, contro l’Atalanta. La squadra di Andrea Sottil, a pari punti con la Lazio, è la grande rivelazione di questo inizio di torneo, e, attualmente, la realtà più difficile da affrontare.
Per introdurre la gara tra Lazio e Udinese abbiamo intervistato, in esclusiva, Stefano Fiore, ex giocatore biancoceleste. Il fantasista, molto amico di Andrea Sottil, conosce piuttosto bene anche la piazza friulana, avendo giocato due stagioni a Udine.
Lazio-Udinese, è il big match del decimo turno. Te lo aspettavi?
No. La Lazio alta in classifica poteva essere prevedibile, in base a quello che aveva fatto vedere la scorsa stagione: non è strano vederla lì. Mentre i friulani erano difficili da immaginare nei primissimi posti della graduatoria. Però, vedendo le partite che hanno disputato, posso dire che occupano il terzo posto con merito.
Quello di domenica è, a tutti gli effetti, un big match: mi aspetto una gara molto molto bella.
L’Udinese è allenata da una persona che conosci molto bene.
Si, Andrea Sottil. Innanzitutto è un amico. Abbiamo giocato insieme per due stagioni, proprio nell’Udinese, condividendo addirittura la stessa camera nei giorni di ritiro. Un ragazzo perbene, ha fatto tanta gavetta prima di arrivare ad allenare a Udine. E adesso sta raccogliendo i frutti, meritati, del suo lavoro. Lui è un pragmatico, sta in panchina come, all’epoca, stava in campo: molto grintoso, sempre in movimento, non molla mai. In questa Udinese c’è la mano di Sottil, si vede.
Il salto definitivo in Serie A lo ha fatto in un ambiente che conosce bene, perché già era stato lì da giocatore. Conosce bene anche il direttore sportivo, Marino, che portò proprio Sottil (calciatore) a Udine nel 1999. Conosce la dirigenza, e cioè la famiglia Pozzo. Tutto ciò gli ha giovato tantissimo.
Cosa bisogna temere di più di questa Udinese?
E’ una squadra molto fisica. Quando ti viene a prendere fa paura. Quindi la formazione di Sarri, che ama molto il gioco manovrato da dietro (anche un po’ rischioso), dovrà stare attenta alla pressione dei bianconeri. I giocatori dell’Udinese sono più bravi a venirti a prendere, piuttosto che a ripartire. Mi aspetto un atteggiamento aggressivo dei friulani, sin dalle prime fasi di gioco.
I giocatori più temibili dell’Udinese?
Deulofeu e Pereyra. Sono i calciatori che, senza ombra di dubbio, danno qualità, rifinitura, e personalità ai bianconeri. Rappresentano la chiave, dal punto di vista tecnico, di questa squadra. Poi ci sono anche tanti altri giovani interessanti che stanno crescendo, come Makengo, Walace e Udogie. Tutti da tenere d’occhio.
Il punto debole dell’Udinese?
Adesso come adesso è difficile trovare qualcosa che non va. Anche quando sono andati in svantaggio durante la partita, hanno dimostrato bravura nel non arrendersi e nel ribaltare il risultato. E’ una squadra in fiducia.
Cosa ti aspetti dalla gara?
Un gran bel confronto di stili: la Lazio è molto tecnica e brava nel fraseggio, invece l’Udinese ci mette forza fisica e aggressività. Se i biancocelesti riusciranno a saltare la prima pressione allora potranno creare problemi all’avversaria.