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Lazio, avanti tutta con il tridente ‘leggero’: un eroe del 26 maggio non ha dubbi

Un ex calciatore della Lazio ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito alla possibilità di Sarri di schierare, visto l’infortunio di Immobile, il tridente ‘leggero’

La Lazio perde per infortunio Immobile che, probabilmente, tornerà in campo solamente a gennaio. Il risentimento muscolare al flessore sinistro preoccupa lo staff medico biancoceleste, soltanto gli esami strumentali che Ciro svolgerà nelle prossime ore chiariranno l’entità dell’infortunio.

Anderson, Cancellieri e Vecino (Foto LaPresse)

Nei 60 minuti giocati senza Ciro, la Lazio in attacco si è sistemata con un tridente ‘leggero’ composto da Pedro, Anderson e Zaccagni. I tre rappresentano la soluzione più ovvia per sopperire all’assenza di Immobile, tuttavia c’è anche da tenere in considerazione Cancellieri che, come spiegato da Sarri più volte, è stato acquistato per essere una sorta di jolly schierabile sia sull’esterno che come punta centrale.

Il classe 2002, però, si è dimostrato ancora grezzo e soprattutto più a suo agio nel ruolo di esterno destro. Da comprendere come si muoverà Sarri in vista dei prossimi match, a partire dalla super sfida di Bergamo contro l’Atalanta in programma domenica prossima alle 18.

Lazio, senti Brocchi: “L’idea di Sarri…”

Brocchi e Stefano Mauri, due componenti della rosa della Lazio che vince la Coppa Italia nel 2013 (Foto LaPresse)

L’ex centrocampista della Lazio, Brocchi, ai microfoni de La Domenica Sportiva ha parlato, in questo modo, della possibilità che Sarri si affidi completamente al tridente leggero formato da Pedro, Anderson e Zaccagni: “Felipe Anderson e Pedro possono fare il falso nueve, è una cosa che va anche in linea con la volontà di Sarri di tenere il pallino del gioco, cercare uno sfogo centrale di qualità e attaccare la profondità”. 

Poi ha aggiunto: “Questi giocatori hanno le caratteristiche tecniche e di velocità per sostituire Immobile, magari non con la stessa incidenza realizzativa ma dal punto di vista della presenza lo possono fare”.

Published by
Gianlorenzo Di Pinto