Una stagione decisamente importante quella che sta vivendo Adam Marusic, divenuto di fatto una colonna della seconda Lazio targata Maurizio Sarri. Il montenegrino ieri ha compiuto 30 anni, festeggiati con amici e “colleghi” di lavoro, nonché con due vecchie conoscenze del mondo Lazio.
Nato a Belgrado, il nazionale montenegrino arrivato a Roma nel 2017 dall’Ostenda per 5,5 milioni, in campionato ha disputato tutte le 10 gare da titolare, uscendo solo al 72′ di Fiorentina-Lazio del 10 ottobre scorso a causa di una contusione cranica dopo uno scontro di gioco con un avversario.
L’evoluzione del terzino però non si è mai fermata, segno di un’enorme diponibilità verso gli allenatori avuti. Tre stagioni fa, l’ultima con Simone Inzaghi in panchina, nel 3-5-2 del tecnico piacentino il nostro è stato provato da centale di parte, offrendo risultati apprezzabili sia a destra sia a sinistra.
Con Sarri invece il trasloco, ormai definitivo, è avvenuto sulla fascia sinistra, anche a causa della mancanza di un vero titolare, considerata la bocciatura di Kamenovic e l’anagrafe di Radu, che tra quattro giorni spegnerà 36 candeline. Proprio il numero 26, insieme con Milinkovic Savic, erano tra gli ospiti della grande festa con cui Marusic ieri ha spento 30 candeline. Oltre al recordman, presente anche un ex compagno di squadra e un campione d’Italia del 2000.
Parliamo rispettivamente di Dusan Basta e Alen Boksic, il serbo per due anni compagno di squadra, il croato amico di vecchia data. L’ex Udinese con la Lazio ha giocato 116 gare, segnando due gol e fornendo 7 assist, appendendo gli scarpini al chiodo dopo aver lasciato la Capitale. Per Basta in biancoceleste una Coppa Italia, una Supercoppa, ma soprattutto un gol nel derby vinto 3-1 il 30 aprile 2017, per capirci quello del tuffo di Strootman.
Alen Boksic per tutti era l’alieno, arrivato alla Lazio nel 1993 da campione d’Europa con il Marsiglia per 11 milioni, acquista con contorno romantico nella barca di Bernard Tapie. All’epoca presidente dei francesi. Sette anni a Roma, inclusa la stagione 1996-1997 in prestito alla Juventus con cui il 28 maggio 1997 perse una finale di Coppa dei Campioni, 3-1 il risultato finale ad agio del Borussia Dortmund in cui il croato fece l’assit a Del Piero per la rete del momentaneo 2-1.
Man of the match Kalle Riedle, doppietta al 29′ e 34′, di Ricken il sigillo conclusivo.