Ennesima bravata che costa cara a Radja Nainggolan. L’ex centrocampista di Roma e Inter, fermato pochi giorni fa dalla polizia belga in stato di ebbrezza e senza patente, è finito nuovamente nell’occhio del ciclone per un fatto assai grave che ha portato l’Anversa, suo attuale club, a sospenderlo a tempo indeterminato.
Una carriera tra alti e bassi quella di Radja Nainggolan che, dopo aver giocato prevalentemente in Serie A, ha deciso, al termine della stagione 2020-2021, di tornare a casa, ad Anversa. Un ritorno nella città natia, dopo 16 anni passati in Italia, che lo hanno visto indossare, in ordine, le maglie di Piacenza, Cagliari, Roma e Inter. Quattro piazze dove il centrocampista belga si è sempre messo in mostra per le sue doti tecniche senza però far mancare bravate che gli hanno forse sempre impedito di fare il definitivo salto di qualità, necessario per affermarsi come top player.
In Sardegna e sulla sponda giallorossa del Tevere lo ricordano ancora con piacere, meno sicuramente all’ombra nerazzurra della Madonnina. Una carriera, quella di Nainggolan, priva di trofei con le uniche soddisfazioni rappresentate dalla presenza, negli anni 2015, 2016, 2017 e 2018, nella squadra dell’anno stilata dall’AIC (Associazione Italiana Calciatori) e dall’inserimento nella Top 11 Rossoblù, formazione votata dai tifosi comprendente i migliori giocatori nella storia del Cagliari.
Nainggolan, l’ennesima bravata gli costa caro: l’Anversa lo sospende a tempo indeterminato
Se nei giorni scorsi Nainggolan era finito nell’occhio del ciclone per aver guidato in stato di ebbrezza e senza patente, ecco che l’ex centrocampista di Roma e Inter, ne ha combinata un’altra delle sue. Prima della sfida di domenica tra lo Standard Liegi e il suo Anversa, il classe ’88, ripreso dalle telecamere presenti allo stadio, è stato sorpreso a fumare in panchina una sigaretta elettronica.
Un gesto, questo, non andato ovviamente giù alla società che, di comune accordo col tecnico Van Bommel, ha deciso di sospendere a tempo indeterminato Nainggolan che, successivamente, tramite una storia condivisa sul suo profilo Instagram si è scusato coi tifosi:
“Mi dispiace. Mi rendo conto che è sbagliato quello che ho fatto e ammetto di non averci proprio pensato in quel momento. La società ha preso una decisione e anche se la reputo un po’ troppo pesante, non posso che accettarla. Cercherò comunque di aiutare la squadra in un modo o nell’altro”.