La sessione di calciomercato invernale è ancora lontana, ma i tifosi della Lazio dal 29′ di Lazio-Udinese, quando Ciro Immobile ha lasciato il campo per un infortunio, si fanno solo una domanda: chi può acquistare Claudio Lotito per sopperire ad un’assenza così pesante?
Anche in una stagione con più di uno stop-go a causa di infortuni o malanni vari, a 33 anni da compiere il prossimo 20 febbraio, l’attaccante ha numeri che fanno ancora la differenza: sei gol e tre assist in 10 gare in serie A (813′, un sigillo ogni 135,5′); una rete e e due assist nelle quattro comparsate in Europa League (314′).
Purtroppo la paura maggiore dei sostenitori di Piazza della Libertà si è concretizzata: Ciro Nazionale si è fatto male, la prima ecografia, parla di una lesione tra il primo e secondo grado, che tradotto potrebbe voler dire 30-40 giorni di stop, ovvero ci si rivede in campo nel 2023.
La triste realtà: per Cancellieri in tutto 168 minuti, troppo poco per studiare da Immobile
La Lazio al momento è quinta in classifica a 21 punti, -1 dalla Roma, quindi in piena zona Champions, assolutamente in linea con gli obiettivi di inizio stagione. Se da un lato “non dobbiamo farne un dramma”, citando Battisti, dall’altro è obbligatorio correre ai ripari, in tal senso Sarri non sempre è stato chiarissimo.
Dopo il match con i friulani, su Immobile ha detto: «Un vice che abbia dei numeri simili ai suoi è dura. Immobile è uno dei primi in Europa, quando uno li ha e viene a mancare è chiaro che ci sia un minimo di ripercussione. Vediamo che sia il meno possibile, ma resta un’assenza pesante».
Su quello che in estate era stato presentato come sue erede in pectore, Matteo Cancellieri, ha dichiarato quasi lapidario: “Non possiamo pensare che Cancellieri faccia quello che fa Immobile con un mese di lavoro”.
Difficile dare torto all’erede di Simone Inzaghi, la sensazione però è che il primo a non credere tangibilmente nei mezzi del classe 2002 sia proprio lui. Arrivato in estate per 7 milioni (+1,5 di bonus, ndr), Cancellieri in serie A ha disputato otto spezzoni di gara per 81′, quattro quelli in Europa League per complessivi 87′.
Scendendo nel dettaglio, il talento mancino in campionato non è mai partito titolare, giocando al massimo 25′ col Verona l’11 settembre. In Europa stessa sinfonia, il massimo ammonta a 37′ con il Midtjylland, sul risultato di 3-1 per i danesi. Inoltre, schierato quasi sempre da esterno.
La Lazio ha una lacuna in rosa: Sarri lo sa
Numeri che dimostrano una cosa sola: al di là degli attestati pubblici di stima – lo stesso vice di Sarri, Giovanni Martusciello il 2 ottobre dopo Lazio-Spezia 4-0, sollecitato disse: “Oggi è entrato Pedro perché in questi giorni si è allenato più tempo con noi, ma Matteo è un ottimo giocatore e avrà tempo di mettersi in mostra con continuità. Sa fare bene l’attaccante esterno, e ha le caratteristiche per fare la punta centrale” – lo staff tecnico sa di avere una lacuna importante in rosa.
Insomma, il ragazzo è bravo ma deve mangiare ancora tanto pane duro. La Lazio tempo però non ne ha, quindi Sarri deve avere la forza, considerata l’autorevolezza acquisita a Formello così come sugli spalti dell’Olimpico, di chiedere a Lotito uno sforzo a gennaio: comprare una punta centrale che eviti a Immobile altri tour de force agonistici ad alto rischio.
La verità Sarri, o qualcosa che gli è andata vicina, probabilmente l’ha detta il 14 settembre scorso, alla vigilia del tracollo in terra danese, quando si ipotizzava l’utilizzo dell’ex Roma dal primo minuto. Queste le sue parole: “Entra in tutte le partite. Ha molto più spazio di quanto non ne avesse a Verona nella stessa fase della stagione.
Sono contento, è chiaro che con lui stiamo facendo un doppio percorso e questo per lui potrebbe essere un problema, perché potrebbe rallentarlo in tutti e due i ruoli invece che velocizzarlo andando decisi su un ruolo”. Comprare una punta anche per salvaguardare le conoscenze di Cancellieri, esterno dal talento puro, centravanti tutto da scoprire.