Non risparmia critiche Angelo Fabiani e punge i suoi calciatori sull’orgoglio chiedendo il massimo impegno in vista delle prossime gare.
Cade di nuovo la Lazio Primavera, perde in casa con il Benevento a cinque minuti dalla fine del match. La stagione dei giovani biancocelesti non è iniziata nel migliore dei modi, e con il passare delle settimane le possibilità di una promozione di in Primavera 1 diminuiscono, di pari passo con i risultati deludenti.
Nona in classifica la squadra di Sanderra, dopo 6 giornate. Con soli 7 punti raccolti fin qui e il Benevento primo è a quota 16. Due vittorie, un pareggio e 3 sconfitte, con 10 goal fatti e 6 subiti. È un momento davvero particolare e c’è molta delusione, viste le ambizioni del club. Ne ha parlato anche il direttore Angelo Fabiani, intervenuto ai microfoni ufficiali della società, per esprimere la sua rabbia in merito ai risultati ottenuti dalla squadra in queste prime giornate.
La furia di Fabiani. Le parole
“Quest’anno non c’è stato mai un momento sì. È evidente che manchi quella mentalità vincente che va costruita nel tempo. Servono dei mesi, anche anni, ma la maglia della Lazio dovrebbe essere un privilegio per pochi e non per tutti. Giocare in un club glorioso come quello biancoceleste deve portare chiunque a dare il massimo, superando anche sé stessi e questo non mi sembra stia accadendo“.
Sulla decisione di far giocare la Primavera a Campagnano.
“Parlo a titolo personale, ritengo che dopo 30 anni vissuti nel calcio i privilegi vanno meritati. Ad oggi non meritiamo di varcare i cancelli di Formello. Il tempo ci dirà se questi ragazzi in futuro saranno meritevoli o meno“.
“Abbiamo avuto la percezione che alcuni ragazzi si sentano già arrivati o che qualcuno gliel’abbia fatto credere. In tal caso si sbagliano di grosso. Sono tutti convinti di essere Immobile, Milinkovic o Romagnoli, ma non hanno compreso che per arrivare a quei livelli, devono vivere almeno 2 volte e non è detto che ci riescano. È questione di umiltà, di spirito di sacrificio. Per quel che ho visto, ad oggi, nessuno ha queste prospettive”.
Che cosa manca alla Lazio Primavera?
“Abbiamo problemi tecnici, strutturali e mentali. Non è semplice andare a cambiare o stravolgere tutto. Questo è sotto gli occhi di tutti, basta vedere i risultati. In campo però c’erano due ragazzi nuovi rispetto alle passate stagioni, mi sono sembrati all’altezza”.
“Jurczak si è inserito da poco nel gruppo, ma è risultato tra i migliori in campo. Ripeto, nulla di nuovo sotto il sole, ora bisogna solo lavorare a testa bassa e recuperare il terreno perso. Serve pazienza”.
Fabiani chiede pazienza
Negli scontri diretti però i ragazzi di Sanderra non hanno fatto male.
“Questo è un altro dato di fatto, ma le sconfitte contro Virtus Entella e Benevento hanno evidenziato una differenza sotto il piano del temperamento, della voglia, della fame che può incidere sui risultati. Gli avversari hanno mostrato coesione, determinazione, noi no”.
“L’umiltà è alla base di tutto. Il sottoscritto, il Direttore Enrico Lotito e il mio collaboratore Alberto Bianchi, fin dal primo giorno del nostro incarico, ci siamo calati in questa nuova realtà con infinita passione e umiltà. Mentre ti parlo siamo in viaggio verso Genova per seguire la Lazio Women“.
Anche con la squadra Femminile ci sono stati dei cambiamenti.
“È un discorso che cambia radicalmente. Abbiamo deciso di rigenerare lo spogliatoio con 12 elementi. Speriamo di continuare su questa strada“.
Il tempo in Primavera invece è galantuomo?
“Si, e conosco solo un vocabolo adatto al momento: lavoro, lavoro, lavoro. Chiediamo scusa a tutti. Serve pazienza, dateci il tempo di costruire una mentalità vincente“.