Finito nelle mani alla Camorra. “Meglio non farlo”: difensore del Napoli confessa

Problemi di criminalità per il difensore del Napoli che è uscito allo scoperto e ha raccontato a tutti la sua spiacevole storia.

Il calcio è uno degli sport più amati e seguiti di sempre. Le gesta dei grandi campioni hanno scaldato i cuori di generazioni e generazioni di tifosi sparsi in tutto. Riuscendo a farlo in qualsiasi epoca e contesto storico. Tuttavia, la criminalità ha però spesso mischiato i suoi affari con il calcio. Finendo con l’infangare la reputazione di questo nobile sport e a rovinare le carriere, a talvolta le vite, di diversi atleti.

Calciatore del Napoli in mano alla Camorra
Napoli – foto LaPresse

Quella palla che rotola se presa a calci in una certa maniera può diventare lo strumento più democratico che ci sia. Nella sua storia il calcio ha infatti permesso a persone di qualsiasi statura e provenienti da ogni ceto sociale di diventare dei professionisti. Alcuni, partiti dal nulla, sono riusciti persino a scrivere storie indelebili di questo sport e a diventare immortali grazie alle loro giocate. Diego Armando Maradona è un esempio lampante sotto questo punto di vista. Sfortunatamente, però, come in tutte le cose anche il calcio ha il suo lato oscuro.

Calciatore del Napoli in mano agli usurai

Calciatore del Napoli alle prese con la Camorra
Polizia di Napoli – foto ANSA

Sono tanti i calciatori che hanno lasciato una testimonianza di quello che gli è capitato. Alcuni guadagnavano bene ma spendevano troppo e finivano in mano agli usurai. Altri, forse per colpa di uno scarso fiuto per gli affari, si ritrovavano ad avere a che fare con persone poco raccomandabili. Qualcuno, più semplicemente, aveva una predisposizione per quel tipo di vita.

Uno degli ultimi racconti in tal senso arriva proprio dall’Italia. Il terzino del Napoli, in una recente intervista rilasciata a La Repubblica, ha parlato di come siano stati alcuni affari sbagliati ad aprirgli le porte della criminalità. Scelta che gli è costata anni passati nelle grinfie degli strozzini.

Colpa degli affari andati male

A raccontare quanto successo è l’ex capitano e difensore azzurro Giuseppe Bruscolotti. Classe 1951 nato a Sassano, in provincia di Salerno, ha mosso i primi calci nel Sorrento per poi diventare una delle colonne portati del Napoli vincitore del primo scudetto. Considerato dallo storico ex presidente Corrado Ferlaino uno dei cinque difensori più forti d’Italia, ha passato con il club partenopeo ben 16 stagioni. Collezionando 511 partite e 11 goal.

“Quando gli affari vanno male capitano queste situazioni” ha dichiarato l’ex calciatore ai microfoni del quotidiano. “Con il senno di poi è facile dirlo ma sarebbe stato meglio non farlo. Non me la sento di lanciare appelli, che ognuno si assuma le sue responsabilità. Proprio come ho fatto io in tutta la mia vita” ha poi proseguito Bruscolotti.

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