A dieci anni di distanza dal suo addio al calcio giocato, David Beckham ha deciso di tornare protagonista e di farlo a modo suo.
Tanti calciatori una volta appesi gli scarpini al chiodo hanno provato a reinventarsi. Nel più classico dei casi, molti sono diventati allenatori o comunque membri del settore tecnico. Altri, dopo un periodo di pausa, sono invece tornati a calcare il terreno di gioco. Il più delle volte su campi minori.
Qualcuno invece si è anche dato alla televisione o al mondo dei social. Tuttavia, al di là di quello che hanno fatto una volta terminata la propria carriera, solo pochissimi calciatori sono entrati nella leggenda di questo sport. Rimanendo nell’immaginario collettivo tra i più grandi campioni che abbiamo mai giocato a calcio.
Tra questi c’è anche David Beckham. Una vera e propria icona per il Manchester United che sotto la guida di Alex Ferguson ha trionfato in ogni competizione. La loro generazione è stata una delle più vincenti di sempre. Lo sa bene la Lazio che in quella storica finale di Supercoppa europea è riuscita ad aggiudicarsi il trofeo battendo un gruppo di giocatori, quello inglese, giudicato invincibile.
Oltre ad essere diventato noto per il suo look sempre accattivante, l’ex storico numero 7 dei Red Devils deve gran parte della sua carriera ad un piede destro vellutato che gli permetteva di disegnare ogni tipo di traiettoria. Spesso perfetta per i suoi compagni e il più delle volte imprendibile per gli avversari. Indimenticabile il goal da 50 metri realizzato il 17 agosto del 1996, il suo primo tra i professionisti in Premier League, contro il Crystal Palace.
Prima di arrivare a quella rete e poi alla definitiva consacrazione, Beckham ne ha fatta di gavetta. In una recente intervista, l’ex United ha parlato del suo passato da sognatore ricordando l’ambizione di diventare un dei migliori. Ma ora che la sua carriera è finita dal 2013 e si è tolto quasi ogni soddisfazione possibile, lo Spice Boy ha deciso di tornare in campo e di farlo in una maniera tutta speciale.
Beckham ha infatti guidato i Wesward Boys di Londra verso la salvezza in un format tutto targato Disney. In quella stessa intervista l’ex centrocampista ha spiegato come l’obiettivo non fosse solo spingere il club verso il professionismo, ma anche quello di mandare un messaggio di sport e solidarietà a tutti i giovani calciatori intenzionati ad intraprendere questo mestiere.