Manca pochissimo al derby, Lazio e Roma arrivano alla gara con umori completamente diversi e i biancocelesti non avranno Immobile in campo, ma Ciro in questi giorni ha ricoperto un ruolo diverso rispetto al solito.
Un’ assenza che pesa come un macigno in vista del derby. La Lazio nelle ultime due partite ha pagato dazio a stanchezza e nervosismo. Coperta corta e perdita di certezze. Salernitana e Feyenoord hanno messo a nudo le difficoltà della squadra biancoceleste, nonostante un inizio di stagione esaltante.
Ora c’è la Roma di José Mourinho alle porte, con lo Special One che ha già iniziato ‘la sua opera’. Schermaglie pre-derby, sulla Conference League e le parole di Igli Tare. Provocazioni, quelle che teme anche Maurizio Sarri, perché i suoi ragazzi hanno dimostrato nelle ultime due gare, di non saperle gestire al meglio, soprattutto in campo.
Servirebbe in campo il leader, servirebbe Ciro Immobile. Eppure il capitano non ci sarà in campo, si è dovuto arrendere, issare bandiera bianca nonostante le buone notizie degli ultimi giorni. La rincorsa col pallone si è esaurita già ieri mattina insieme alle ultime speranze residue. Appuntamento con la risonanza di dopodomani per capire solo se il rientro dell’attaccante potrà essere anticipato contro Monza o Juventus.
Sarà di conseguenza, con ogni probabilità, Felipe Anderson ad avere il peso dell’attacco della Lazio sulle spalle, ancora una volta. Ciro però in questi giorni ha anche assunto un altro ruolo, quello del motivatore. Psicologo aggiunto per i suoi compagni, cercando di trasmettere il suo veleno per rialzare il morale.
Voleva esserci anche lui in campo, soprattutto in Olanda. C’era in Danimarca, nella sconfitta più pesante di questa stagione. Qualcosa che la Lazio ha pagato a carissimo prezzo, al De Kuip e più in generale in Europa League. Voleva esserci anche contro la Roma per rialzare la testa, per mettere in un angolo un momento così complicato e magari tornare a esultare insieme ai tifosi.
Serviranno orgoglio, carattere e maturità. Potrebbe seguire i suoi compagni di squadra in panchina. Per stare il più vicino possibile a tutto il gruppo, il rischio per la Lazio, di gettare al vento quanto di buono fatto finora è davvero concreto.
L’obiettivo è arrivare alla prossima sosta per il Mondiale nelle migliori condizioni possibili, anche mentali. Una nuova sconfitta potrebbe minare definitivamente le certezze di un gruppo, che per la prima volta in stagione deve fare i conti con due sconfitte di consecutive.