Non parlerà prima del derby Maurizio Sarri. L’allenatore della Lazio ha preso una decisione netta, il Comandante non risponderà a Mourinho che aveva attaccate il ds Tare e le sue parole sulla Conference League.
C’è il derby alle porte. L’obiettivo per la Lazio è chiaro, i tre punti per ripartire in campionato e mettersi di conseguenza alle spalle le due brutte partite (e le due sconfitte) contro Salernitana e Feyenoord.
I biancocelesti speravano di arrivare alla stracittadina con tutt’altro umore. Un sorriso che dalle parti di Formello manca. Ha lasciato il posto alla preoccupazione, perché il rischio di rovinare quanto di buono fatto fino ad ora è concreto. Anche se la stagione è solo all’inizio.
Eppure un obiettivo è già sfumato. Retrocessi dall’Europa alla Conference League, peggio di un anno fa quando Immobile e compagni hanno passato il girone da secondi in classifica, fermati poi dal Porto dell’ex Conceicao. La stracittadina servirà anche a resettare, ma è evidente che la squadra vista nelle ultime uscite è apparsa stanca e nervosa.
Sono venute meno alcune certezze e Maurizio Sarri è già alla ricerca dell’antidoto giusto. Il Comandante nel frattempo ha preso un’importante decisione, non parlerà alla vigilia del derby. Una scelta chiara, non vuole rispondere alle provocazioni di José Mourinho. Il portoghese ha già iniziato la sua opera, con le prime schermaglie, dirette a Igli Tare e alle parole del direttore sportivo sulla Conference League.
Tutte le attenzioni e le energie sono sulla preparazione al match. Appuntamento da non sbagliare. Il tecnico vuole rivedere la squadra che ha convinto tutti a Bergamo, in grado di ribaltare l’1-0 iniziale con il Midtjylland e poi vincere in rimonta. In poche parole la squadra che ha convinto tutti, mentre a inizio stagione in pochi la davano in lotta per il quarto posto.
Un silenzio scelto anche per non parlare degli arbitraggi. Cosa su cui è tornato più volte nelle ultime settimane. Dopo la gara di Rotterdam si era soffermato sui falli che hanno portato alla rete degli olandesi. Alla vigilia aveva espresso il suo pensiero sulla Uefa, definendola una vergogna. Parole che però potrebbero aver avuto l’effetto boomerang, visto anche il trattamento ricevuto al De Kuip dal direttore di gara.
Meglio il silenzio per non innescare la miccia, i suoi ragazzi in questo momento hanno bisogno di tutto tranne che di sentirsi accerchiati.