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Sarri, rischio record negativo nel derby: cosa non deve fare la Lazio

Contro il Feyenoord ieri sera la Lazio è uscita sconfitta 1-0, un ko che l’ha eliminata dall’Europa League, levandole di fatto un obiettivo importante, sia in termini di prestigio, sia a livello economico – la Conference porta meno guadagni – sia perché vincendo l’Europa League si poteva arrivare direttamente in Champions. Non solo. Con il secondo ko consecutivo i biancocelesti si avvicinano ad un primato decisamente indesiderato.

Come vi abbiamo raccontato, la sconfitta con la Salernitana ha impedito a Milinkovic&Co di centrare la terza vittoria consecutiva tra campionato ed Europa League, circostanza mai verificatasi con Sarri. La Lazio infatti prima del ko interno con i campani del 30 ottobre, aveva vinto a Bergamo 2-0 (il 23), quindi il giovedì successivo (27) aveva battuto il Midtylland 2-1.

Maurizio Sarri (Ansa)

In campionato invece, il 16 ottobre lo 0-0 di Lazio-Udinese aveva interrotto il filone positivo di quattro vittorie consecutive: 2-0 interno al Verona (16 settembre); 4-0 a Cremona (18 settembre); poker domestico allo Spezia (2 ottobre); 4-0 al Franchi viola (10 ottobre).

Con Sarri mai perse tre gare di seguito: domenica c’è il derby

Scendendo nello specifico, la Lazio in questa serie A, dopo 13 turni, non ha mai perso tre gare di seguito, avendo perso 1-2 col Napoli il 3 settembre e come detto 1-3 con la Salernitana il 30 ottobre scorso. Ovviamente stesso discorso vale per l’Europa League dove i capitolini hanno pesro in Danimarca, 5-1 con il Midtjylland il 15 settembre, oltre all’inattesa debacle di ieri.

Un momento di nervosismo in Feyenoord-Lazio (Ansa)

Considerando le due manifestazioni, nella stagione in corso quindi Sarri non ha mai subito tre sconfitte di seguito, anche per questo l’erede di Simone Inzaghi non può permettersi un rovescio nella stracittadina.

Sarri I: i numeri della stagione 2021-2022

Andando ad analizzare la prima annata di Sarri sulla panchina laziale, a proposito di filone consecutivi possiamo osservare che in termini di tris, positivi o negativi, le cose non cambiano. Il campionato inizia con due vittorie con Empoli e Spezia, quindi arriva il ko a Milano 2-0 col Milan, segue la sconfitta col Galatasaray ad Istanbul 1-0, quindi l’1-1 in trasferta col Torino. Poi arrivano le vittorie interne per 2-0 nel derby 2-0 e contro la Lokomotiv Mosca, striscia interrotto dal cappotto firmato Bologna: 3-0 al Dall’Ara.

Pedro applaude i tifosi (LaPresse)

Arriviamo al 24 e 27 ottobre, doppio turno casalingo dove cadono Verona (2-0) e Fiorentina (1-0), il 30 ottobre a Bergamo la frenata 2-2 con l’Atalanta. Continua l’altalena di risultati, fino al 17 e 22 dicembre, Lazio-Genoa 3-1 e Veenzia-Lazio 1-3, il 6 gennaio però l’Empoli all’Olimpico obbliga i capitolini al 3-3.
Altro gito altro bis di successi: il 15 gennaio Salernitana Lazio 0-3, quindi tre giorni dopo Lazio-Udinese 1-0; immancabile pit stop interno nello 0-0 interno con l’Atalanta il 22 gennaio. Salto al 5 marzo, Cagliari-Lazio 0-3 mentre il 14 all’Olimpico il Venezia cade 1-0; questa volta è il derby, 3-0 ad appannaggio della Roma, che il 20 marzo nega il tris a Immobile&Co. Il 2 aprile Lazio-Sassuolo 2-1, il 10 aprile la Lazio asfalta a Marassi il Genoa 4-1 ma il 16 aprile Lazio-Torino termina 1-1.
L’ultima chance per tre affermazioni di seguito inizia il 30 aprile, 4-3 allo Spezia al Picchi, segue il 2-0 interno alla Sampdoria il 7 maggio ma il 16 all’Allianz Stadium con la Juventus, penultima, finisce 2-2 con la rete di Milinkvic nel finale ad evitare il ko. Non nominate la parola tris a Sarri, potrebbe arrabbiarsi.

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Gianluca La Penna