Roma e Lazio si affrontavano per il 13° turno del massimo campionato italiano con un solo punto di differenza in classifica a vantaggio dei giallorossi, quarti a 25 punti. I biancocelesti, come la scorsa stagione, vincono la prima stracittadina della stagione grazie ad un lampo di Felipe Anderson al 29′: Pedro ruba palla all’incerto Ibanez, cuoio al brasiliano che di sinistro fulmina Rui Patricio. Successo per Cataldi&Co che vale anche il sorpasso ai giallorossi che restano a quota 25, la squadra di Sarri sale a 27, ora terza in classifica a più tre sull’Inter che alle 20.45 farà visita alla Juventus ma che, per l’enorme differenza reti, resterebbe comunque dietro i capitolini.
La squadra di Mourinho era reduce da due vittorie importanti, entrambe per 3-1: in campionato in casa del Verona lo scorso lunedì 31 ottobre; giovedì invece tra le mura amiche aveva superato in rimonta il Ludogorets, classificandosi seconda nel proprio girone di Europa League. Discorso opposto per la Lazio che arrivava da due rovesci: domenica scorsa è stata superata all’Olimpico 3-1 dalla Salernitana, secondo ko in campionato dopo l’1-2 interno col Napoli del 3 settembre; giovedì invece la caduta 1-0 a Rotterdam contro il Feyenoord, sconfitta che ha retrocesso i biancocelesti in Europa League. Pagelle e analisi ESCLUSIVA a LaLazio.com di Vincenzo D’Amico.
Maurizio Sarri per la sua terza stracittadina sulla panchina capitolina non fa rivoluzioni (mancano ovviamente Immobile e Milinkovic, ndr), risolvendo a favore di Casale e Luis Alberto gli unici due ballottaggi del suo 4-3-3. Davanti a Provedel l’ex Verona e Romagnoli formeranno la coppia centrale, Lazzari e Marusic gli esterni bassi; Cataldi torna in regia, Vecino è l’interno destro mentre il numero 10 sarà la mezzala sinistra; in attacco Pedro, Anderson e Zaccagni.
Jose Mourinho si affida al suo 3-4-2-1, molto elastico sulla trequarti. In porta Rui Patricio, terzetto dei centrali solito cin Mancini, Smalling e Ibanez; mediana a quattro con Karsdorp e Zalewski esterni bassi, Cristante e Camara interni; dietro l’ariete Abraham tocca a Zaniolo e Pellegrini. Il tecnico lusitano deve rinunciare ai big Dybala e Wijnaldum.
Roma-Lazio: TOP E FLOP di Vincenzo D’Amico
Provedel 7: esordio in un derby nel primo periodo di difficoltà in maglia Lazio, aiuta la squadra soprattutto nelle palle alte.
Lazzari 6.5: dove vedersela con Zalewski al 25′ lo costringe al giallo. Esce al 68′ stremato per il dolore alla spalla.
Dal 68′ Hysaj 6,5: scampolo di grande attenzione per l’albanese, raramente così concentrato.
Casale 7.5: almeno in questo momento è il titolare di Sarri, Abraham un cliente veramente difficile, lo contiene con grande pulizia. Partita esemplare
Romagnoli 7,5: “finalmente” una stracittadina con la maglia del suo cuore, prestazione di rango.
Marusic 7: Sarri non vede altri terzini sinistri e lui continua a tirare il carretto, evidentemente stanco con Salernitana e Feyenoord. Al 33′ una sua deviazione su tiro di Zaniolo spedisce la sfera sulla traversa.
Vecino 7 : ha il compito di equilibrare il centrocampo contro la diga Cristante-Camara, inizio decisamente di livello.
Cataldi 7,5: con la fascia da capitano da romano, alla Lazio non accadeva da anni; Pellegrini lo francobolla. Al 2′ sbaglia un passaggio, fortunatamente Abraham conclude sprecando, poi è tra i migliori in campo.
Luis Alberto 6: non è al top ma Sarri gli chiede la qualità che senza Milinkovic in mediana scarseggia.
Dal 71′ Basic 6.5: tiene botta in mediana all’assalto dei giallorossi.
Pedro 6: con Anderson centravanti ha l’obbligo di creare superiorità numerica. Al 29′ ruba la palla a Ibanez che porta alla rete di Anderson.
Dal 68′ Cancellieri 7: al 72′ spunto eccezionale, palla a Anderson ma Rui Patricio nega il raddoppio al brasiliano. Attento anche senza palla.
Felipe Anderson 8: quinta gara da centravanti, nel derby il margine d’errore è ancora più basso per il terminale d’attacco. Al 29′ di sinistro segna il secondo gol da 9 in tre partite da titolare, terzo nella stracittadina.
Zaccagni 6,5: il più in forma a disposizione di Sarri. All’8 primo squillo e arriva il giallo per Mancini. Grande sacrificio in non possesso.
Dall’85’ Romero 6.5: cinque minuti da zanzara fastidiosa che fa rifiatare lo sfinito Zaccagni.
All. Sarri 7: sapendo che le energie si sarebbero po non durare a lungo, schiera una Lazio “prudente” che pressa a orologeria. I suoi soffrono molto nel finale ma chiudono egregiamente sui 50000 palloni buttati in area. Pragmatico.