Doveva essere un incontro costruttivo, invece è arrivato un nuovo scontro tra i rappresentanti dell’Uefa e quelli della Super League. Le posizioni restano invariate rispetto al 2021.
È durata solo 48ore la Super League, nata nell’Aprile del 2021 e naufragata presto. Complice la scelta dei club inglesi di fare un passo indietro, spinti dalle proteste dei tifosi, assolutamente contrari, e dal governo Johnson. Sono rimasti in tre nel progetto, la Juventus e le spagnole Real Madrid e Barcellona.
Eppure si torna ancora a parlare della Superlega, anche se lo strappo con la Uefa e il presidente Ceferin lo avevano vissuto come un tradimento personale. Una riunione fiume tra le parti, naufragata in malo modo anche questa. A chiedere di essere ricevuto era Bernd Reichart, l’amministratore delegato di A22 sport manager, la società privata con sede a Madrid fondata proprio per supportare la creazione della competizione privata.
Incontro Uefa-Super League: lo scontro continua
Un incontro di 2 ore e mezza, senza però alcun risultato tangibile, se non quello che certifica ancora una volta la distanza e la differenza di vedute. Poteva essere l’occasione per iniziare a cercare temi comuni, punti su cui studiare evoluzioni condivise. È finita a porte in faccia.
Eppure Reichart si era presentato a Nyon con alcune proposte di riforma delle coppe europee. Ma non è nemmeno arrivato a proporle. Se le certezze sono legate ai punti di vista delle parti in causa, i dubbi invece, sono tutti sugli obiettivi della Super League. Su quale fosse la strategia. E se non fosse, più che altro, una ricerca di esposizione mediatica. Lo stesso Reichart ha pubblicizzato l’incontro via social, con un video messaggio prima e uno dopo. La domanda irrisolta è: cosa avrebbe voluto chiedere la Superlega?
Ora si attende la Corte di Giustizia europea che dovrà stabilire se la Uefa agisca in regime di monopolio nell’organizzazione delle coppe europee. Il 15 dicembre l’avvocato generale della Corte, il greco Athanasios Rantos, consegnerà la relazione sulla fase dibattimentale. Tutto questo servirà a capire se la creazione di una lega privata sia legittima o meno. Il verdetto non arriverà prima della prossima primavera.
La formazione dell’Uefa per l’opposizione alla Super League
La Uefa dal canto suo resta all’opposizione, nessuna apertura. E per ricevere i “nemici”, ha chiamato a raccolta 22 operatori: c’erano l’ad della Serie A De Siervo con Percassi dell’Atalanta e Friedkin della Roma. C’era Al Khelaifi, plenipotenziario del Psg e presidente dell’Eca che rappresenta tutti i club europei. C’era Oliver Kahn del Bayern e Van der Saar dell’Ajax, e ancora i rappresentanti di Ligue 1 francese, Liga spagnola, Bundesliga tedesca e Premier League.
Non passa però inosservata l’assenza dei club inglesi, posizione che resta ambigua. Inoltre va aggiunto che molte delle società oggi all’opposizione hanno preso contatti con Reichart, cercando la mediazione, un confronto privato coi separatisti.