Lazio-Monza era la gara che chiudeva la quattordicesima giornata del campionato italiano. Le due squadre arrivavano da due vittorie decisamente significative, in proporzione alle proprie ambizioni: i biancocelesti domenica hanno battuto la Roma 1-0, superando i giallorossi e piazzandosi al terzo posto; brianzoli che tra le mura amiche hanno superato 2-0 l’Hellas Verona in uno scontro diretto per la salvezza; la squadra di Raffaele Palladino ora è al quindicesimo posto con 13 punti. La Lazio vince 1-0 con uno squillo di Luka Romero al 69′, secondo più giovane nella storia della Lazio ad andare in gol.
L’argentino entra a inizio ripresa per Cancellieri, molto brio e meno precisione, la marcatura che porta la Lazio al secondo posto, 30 punti come il Milan ma una differenza reti migliore, +18 contro +13. Il Monza, soprattutto per la prima frazione, avrebbe meritato di più, sfortunata al 13′ perché il di Petagna è in offside per mezzo piede della punta. I brianzoli restano al 15° posto con 13 punti. Pagelle e analisi ESCLUSIVA a LaLazio.com di Vincenzo D’Amico.
Maurizio Sarri contro il Monza sceglie una formazione con tanti titolari. Solito 4-3-3, davanti a Provedel l’unico cambio rispetto al derby è Hjsay al posto di Marusic, linea completata da Lazzari, Casale e Romagnoli. In mediana il regista è Marcos Antonio, protetto dal rientrante Milinkovic e da Vecino; attacco obbligato con Cancellieri, Anderson e Pedro.
Raffaele Palladino dal canto suo pensa anche alla sfida contro la Salernitana che domenica salirà al Brianteo, battaglia che sa di lotta per la salvezza. L’erede di Giovanni Stroppa conferma il 3-4-2-1, davanti a Di Gregorio terzetto di centrali composto da Donati, Caldirola e Izzo; centrocampo con Ciurria e Carlos Augusto esterni, diga affidata a Ranocchia e Pessina; il talentuoso Colpani e Machin si muovono sulla trequarti dietro all’unica punta Petagna.
Lazio-Monza: TOP E FLOP di Vincenzo D’Amico
Provedel 6: Di fatto non deve compiere interventi importanti.
Lazzari 6: in campo nonostante la diffida e la spalla acciaccata, Sarri vuole la sua spinta e ha ragione perché finché resta in campo è il più ficcante con Pedro: al 26′ si ferma per un problema al polpaccio destro.
Marusic dal 27′ 6.5 : si riprende il posto a sinistra e fa traslocare Hjsay a destra. Gara in crescendo, buona l’intesa con Basic nel finale.
Casale 6,5: confermato dopo il derby perfetto su Abraham. Anche oggi nessuna sbavatura: svizzero.
Romagnoli 6.5: guida la prima linea, Sarri ha insistito per averlo e ha avuto ragione.
Hysaj 5: scelto per far rifiatare Marusic, sempre titolare a sinistra in campionato. Inizia spesso troppo stretto sui centrali e al 13′ Colpani, isolatosi a destra, serve a Petagna la palla che porta all’1-0 poi annullato dal Var per offside.
Milinkovic 5.5: rientra dopo il giallo firmato Manganiello che gli ha tolto il derby, prima frazione più meditata che da incursore. Non una delle sue migliori prestazioni.
Marcos Antonio 5: terza gara da titolare in serie A. Nei primi 20 minuti soffre più degli altri l’inizio convincente del Monza, spesso falloso. Appare ancora acerbo per guidare il centrocampo.
Dal 60′ Cataldi 6.5: con lui è un’altra Lazio. Indispensabile anche nel dare ritmo.
Vecino 6: senza Cataldi l’uruguagio ha il compito delicato di equilibrare la mediana ma è quello che nel primo tempo in due occasioni sfiora il vantaggio.
Dal 60′ Basic 6: entra in modo più cattivo e se Romero segna il primo gol da professionista il merito è suo che attiva Pedro.
Cancellieri 5.5: dopo 11 scampoli di gara il mancino ha la chance per incidere del primo minuto. Schierato a destra, non sempre ha metri per rientrare sul sinistro. Può e deve fare meglio.
Dal 46′ Romero 6.5: entra molto aggressivo, facendo sentire i tacchetti e con qualche imprecisione di troppo. Poi al 69′ la zampata che vale il sogno del primo gol.
Felipe Anderson 7: Immobile spinge per entrare, il brasiliano gli scalda il posto. Al 36′ scambia con Vecino, l’uruguagio non traduce in gol per un’inezia.
Pedro 6.5: il polpaccio non è al massimo ma senza Zaccagni lo spagnolo è ancora più indispensabile. Il più brillante dei suoi: al 18′ non arriva al gol per un’ottima uscita di Di Gregorio; al 23′ serve a Vecino una palla gol su cui Vecino non arriva per centimetri.
Dall’86’ Immobile SV: per riassaporare il gusto di giocare in una grande squadra.
All: Sarri 6: non ama i turnover pesanti e lo conferma anche stasera. Non sarà contento di quanto prodotto, soprattutto nel primo tempo, ma contava vincere e così è stato.