La Lazio di Maurizio Sarri esce con le ossa rotta dalla quindicesima giornata, sconfitta 3-0 all’Allianz Stadium di Torino, anche sorpassata in classifica dalla Juventus, ora terza con 31 punti, più uno sui capitolini. Ma i numeri di questo segmento di stagione danno ragione all’erede di Simone Inzaghi.
La Lazio infatti è quarta in classifica, 30 punti come l’Inter ma avanti sia negli scontri diretti (nerazzurri ko 3-1 all’Olimpico lo scorso 26 agosto, ndr), sia nella differenza reti, +15 rispetto al +12 della compagine guidata da Simone Inzaghi.
Le cose non sono andate bene invece in Europa League, dove Immobile&Co sono stati eliminati in un girone ampiamente alla portata. Gruppo F che ha visto le quattro compagini finire tutte a 8 punti, circostanza senza precedenti. Qualificata agli ottavi il Feyenoord per un gol in più segnato rispetto al Midtylland (13 contro 12), con i danesi ai sedicesimi. La Lazio terza per differenza reti, -2, scende in Conference League mentre Lo Sturm Graz, -6 di gap nelle marcatura, é fuori da tutto.
Lo scorso anno andò un po’ meglio con Lazio seconda nel Gruppo E con 9 punti dietro il Galatasaray, qualificata ai playoff. Spareggio che vide il Porto dell’ex Conceicao avere la meglio: i lusitani vinsero in rimonta 2-1 l’andata in casa, all’Olimpico il ritorno terminò 2-2.
Limitandoci al massimo campionato, il miglioramento delle squadra di Sarri è lampante. I punti sono 30, +8 rispetto alle stesse gare disputate lo scorso campionato: oggi quarta in classifica, allora solo nona, a nove punti dalla collocazione attuale. Un salto migliore lo registra solo la Salernitana di Nicola che ora vanta 17 punti contro gli otto di 12 mesi fa.
Bene anche Udinese, +8 (24 contro 16) e Juventus a +7 (31 contro 24). Il treno Napoli registra “solo” un +5 visto che Spalletti già un anno fa correva forte, primo a 36 punti: +1 sul Milan, +2 sull’Inter e +5 sulla quarta, l’Atalanta. Tra le competitor in Champions, la Roma è forte di un +2 (27 contro 25), mentre Milan, Inter e Atalanta registrano un rosso, rispettivamente di due punti per la squadra di Pioli e di quattro per le compagini nerazzurre.
Scendendo nello specifico, il divario maggiore si osserva nei gol subiti: 29 lo scorso anno, 11 in quello attuale. Non solo, di questi 11, sei sono arrivati in due delle ultime tre giornate: 1-3 con la Salernitana il 30 ottobre, 3-0 ieri all’Allianz Stadium. Successo figlio anche del record, fino a ieri in condivisione con la Vecchia Signora: nove recite con la porta inviolata (lo scorso anno solo 2, ndr).
In attacco non cambia molto: 29 gol nel primo anno di Sarri, 26 in quello successivo. Il bomber quest’anno è Immobile, sei reti e tre assist in sole 11 partite; un anno fa 11 gol e due assist. Alla base di questo miglioramento il cambiamento dei tre quinti della difesa, frutto del mercato estivo, con Provedel al posto di Strakosha in porta e la coppia centrale, Casale-Romagnoli, decisamente più credibile del duo Ramos-Acerbi di un anno fa.