Dal 20 novembre al 18 dicembre i tifosi italiani saranno costretti a partecipare da spettatori ai Mondiali in Qatar, i secondi consecutivi ai quali gli azzurri non prenderanno parte. A tenere alta la nostra bandiera ci proveranno i cinque ufficiali di gara, guidati da Daniele Orsato, nonché i 560 militari che contribuiranno a garantire la sicurezza nel paese ospitante.
In Qatar ci saranno 36 arbitri, 69 assistenti e 24 arbitri in sala VAR. Oltre al fischietto di Montecchio Maggiore, sezione di Schio, ci saranno i guardalinee Ciro Carbone (Napoli) e Alessandro Giallatini (Roma 2), gli addetti al Var Massimiliano Irrati (Pistoia) e Paolo Valeri (Roma 2). Con loro, sia il presidente della Commissione Arbitri Fifa, Pierluigi Collina, sia Massimo Busacca, Direttore arbitrale della FIFA, svizzero ma la cui famiglia proviene da Grammichele, in provincia di Catania.
Della truppa col fischietto in bocca, fanno parte anche sei donne: Stephanie Frappart (Francia) arbitro, Salima Mukansanga (Ruanda) arbitro, Yoshimi Yamashita (Giappone) arbitro, Neuza Back (Brasile) assistente, Karen Díaz Medina (Messico) assistente e Kathryn Nesbitt (Stati Uniti) assistente.
Tra gli “stranieri” che giocano in Italia, al Mondiale ce ne sarà uno che vivrà un Sogno: l’attaccante del Bari Walid Cheddira, 24 anni, convocato dal Marocco.
La chiamata del ct Regragui “è il sogno di ogni bambino che si realizza” ha ringraziato Cheddira, 24 anni, capocannoniere in serie B con 9 reti (5 assist, ndr) in 12 gare,. La punta solo tre stagioni fa indossava la maglia della Sangiustese, Dilettanti (Monte San Giusto si trova in provincia di Macerata, ndr). Come lui, 20 ani fa è nato a Tivoli Nicola Zalewski, genitori polacchi: l’esterno della Roma ha scelto la nazionale di Varsavia prima che l’Italia cadesse con la Macedonia.
Altri due “quasi” italiani saranno in Medio Oriente. Yunus Musah, centrocampista nato a New York ma a lungo in Veneto, dove ha giocato nel Giorgione: ha scelto la nazionale di nascita. Infine Marcus Thuram, nato a Parma dal papà Lilian, ha i passaporti di Guadalupe e Francia:; difenderà i Bleus.
Non solo fischietti e bandierine però, in Qatar col tricolore addosso ci sarà anche l’unità formata da 560 militari – esercito e carabinieri – che, insieme ai Contingenti di altri 12 Paesi, affiancheranno le Forze armate locali per rafforzare il sistema di difesa e sicurezza durante la manifestazione. Infine, un impianto avrà un’anima italiana, anche se la sua forma ricorda una tenda beduina. Lo stadio Al-Bayt è stato realizzato dal Gruppo Salini, a sud della città di Al-Khor. Catino da sessantamila posti, ospiterà le due semifinali. Occupa una superficie di 200mila metri quadrati ed è dotato di un sistema di aria condizionata che lo rende fruibile ad ogni temperatura.