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Flaminio, Lotito insiste: entro dicembre la svolta

Dal Campidoglio tutto tace. Lo Stadio Flaminio al momento è un rudere dal passato devastato, dal presente nauseabondo e dal futuro decisamente incerto. Qualcosa si muove però: Claudio Lotito vuole rilanciare, sta preparando le carte in attesa di scoprire un eventuale bluff.

L’impianto dell’ingegner Pier Luigi Nervi e del figlio Antonio, architetto, è una scommessa che Alessandro Onorato, assessore capitolino al Turismo, Sport o Grandi Eventi, non vuole perdere, da qui l’aut aut dell’amministrazione capitolina: il presidente della Lazio deve presentare il progetto di fattibilità al massimo entro Natale , altrimenti l’Aula Giulio Cesare aprirà i battenti ad altri proponenti.

Un’immagine dello Stadio Flaminio (Ansa)

La volontà della Giunta guidata da Roberto Gualtieri è chiara: dare una destinazione, comunque sportiva, al gioiello inaugurato il 19 marzo 1959. Se sarà la Lazio meglio, altrimenti la carta B sarebbe quella di una proposta, al momento solo potenziale, che vedrebbe protagonista Cassa Depositi e Prestiti. L’impianto ospiterebbe le gare della nazionale femminile di calcio, mantenendo in gran parte l’aspetto attuale, per la gioia degli eredi Nervi, forti del vincolo che scadrà nel 1949.

Il nodo: la capienza da 45.000 posti

Come riporta oggi Il Corriere dello Sport, il presidente della Lazio avrebbe messo insieme le carte necessarie, da presentare al massimo entro la fine di novembre. In particolare, scrive Piazza Indipendenza, l’azionista di comando biancoceleste vorrebbe un catino da almeno 45000 posti, settemila in più dei 38.000 che sarebbero stati proposti, in colloqui informale, da Palazzo Senatorio.

Al di sotto della soglia indicata dall’imprenditore romano, sarebbe più difficile ospitare finale di Cioppe Europee, anche se, la prima edizione della Conference League è stata disputata all’Arena Kombëtare di Tirana, 21690 posti, così come la prossima edizione avrà luogo all’Eden Arena di Praga, 20000 circa.

Un Lotito sorridente prepara l’affondo per il Flaminio (LaPresse)

Insomma, un Risiko fatto di carte e vincoli, con la Soprintendenza Statale a ricoprire un ruolo fondamentale, sia per la possibilità di aumentare il numero degli spettatori, sia per la copertura. Senza dimenticare tutte le questioni legate al fatto che il Flaminio sorge in un’area fortemente inurbata, ovvero ordine pubblico, sicurezza, parcheggi e mobilità, e sulla quale, oltre al Museo della Scienza, a breve ci sarà un forte intervento di Cassa Depositi e Prestiti nell’area di Via Guido Reni.

Il Flaminio nel dossier per gli Europei del 2032

Infine, come vi abbiamo già raccontato, lo stadio Flaminio sarà incluso nel dossier che l’Italia presenterà all’Uefa per formalizzare la propria candidatura a nazione ospitante gli Europei di calcio del 2032. Il Campiodglio, a sostegno dela propria candidatura, vorrebbe inserire anche il nuovo stadio dellla Roma, da realizzarsi a Pietralata.

Published by
Gianluca La Penna