Debutto amaro per la Germania ai Mondiali che prima del fischio d’inizio, ha scritto una pagina indelebile appartenente al mondo del calcio.
Altra brutta battuta d’arresto in questi Mondiali in Qatar. Dopo la sconfitta dell’Argentina contro l’Arabia Saudita, è arrivato anche uno stop per la Germania. I tedeschi, dopo essere andati in vantaggio contro il Giappone, si sono fatti rimontare nella ripresa e al termine del match ad aggiudicarsi i primi tre punti del torneo del Gruppo E sono stati proprio i nipponici.
Bottino pesante per loro visto che nel raggruppamento, oltre alla Germania, hanno come avversarie anche Costa Rica e Spagna. Tuttavia, la sfida di mercoledì 23 novembre alle 14:00, orario italiano, è già passata alla storia. Non tanto per quello che è successo dal fischio d’inizio in poi, che ha comunque del clamoroso, ma per quello che ha deciso di fare la nazionale quattro volte campione del mondo prima del calcio d’avvio.
La Coppa del Mondo 2022 verrà certamente ricordata come la coppa delle polemiche. Nonostante in passato ci siano state altre manifestazioni ricche di critiche, come quella in Corea del Sud e Giappone del 2002 tra le più recenti, quella qatariota è già finita più volte nell’occhio del ciclone. Dallo sfruttamento dei lavoratori migranti, che ha portato ad almeno 6 mila e 500 morti stimati, ai diritti civili. Un grande argomento del torneo, infatti, riguarda la comunità LGBTQ+.
Basti pensare che il Qatar ha vietato la fascia da capitano arcobaleno con su scritto “One Lone“. Uno slogan in favore dell’amore universale. Lo stato ospitante, spalleggiato dalla FIFA, ha piuttosto optato per un motto generico: “No Discrimination“. Una scelta che, alla fine, per molti ha avuto proprio il sapore di una discriminazione bella e buona. Naturalmente non sono mancati alcuni importanti gesti di protesta.
Ultimo in ordine temporale quello della nazionale tedesca. La Germania si è per l’occasione fatta immortalare, nella consueta foto di rito prima della gara, con la mano davanti alla bocca. Il messaggio è chiaro: i calciatori che volevano mandare un messaggio sono stati silenziati. Precedentemente al match si diceva che Manuel Neuer, estremo difensore e capitano della squadra, avrebbe indossato la fascia arcobaleno al braccio.
Invece, anziché optare per il gesto di un singolo, la Mannschaft ha preferito muoversi come collettivo. Ma non è tutto, allo stesso tempo il ministro degli interni tedesco, Nancy Faeser, si è presentata sugli spalti con la fascia proibita al braccio. A Doha è successo qualcosa che rimarrà nella storia.