Intervenuto in esclusiva ai microfoni de LaLazio.com al termine di Serbia-Svizzera e Ghana-Uruguay, Angelo Gregucci ha parlato di Milinkovic-Savic e Vecino, unici due giocatori della Lazio presenti a Qatar 2022.
Messe in archivio le ultime quattro gare della fase a gironi, Qatar 2022 si prepara a mandare in campo oggi, rispettivamente alle 16.00 e alle 20.00 italiane, le prime due sfide valevoli per gli ottavi di finale che vedranno affrontarsi Olanda e Stati Uniti e Argentina e Australia.
Due match, questi, che daranno il via alla fase a eliminazione diretta della ventiduesima Coppa del Mondo alla quale, per pochissimo, non sono arrivate la Serbia e l’Uruguay dei laziali Milinkovic-Savic e Vecino.
I primi sono infatti usciti sconfitti dallo scontro diretto contro la Svizzera, i secondi, invece, nonostante il successo sul Ghana, che ha permesso di chiudere il gruppo H con gli stessi punti e con la stessa differenza reti della Corea del Sud, hanno dovuto dire addio alla manifestazione in virtù del numero inferiore di gol segnati rispetto ai coreani (4 contro 2), capaci di vincere in rimonta contro il già qualificato Portogallo.
Intervenuto in esclusiva ai microfoni de LaLazio.com al termine di Serbia-Svizzera e Ghana-Uruguay, Angelo Gregucci ha espresso un parere sul Mondiale ormai finito dei laziali Milinkovic-Savic e Vecino. Partendo dal serbo, il tecnico classe 64′ ha detto:
“Il Mondiale laziale purtroppo finisce qui. È un peccato soprattutto per la Serbia, squadra dotata da sempre di grandissimo talento, ma che ieri sera ha bucato la partita. La posizione di Milinkovic-Savic da interno di centrocampo era del tutto inedita. Ho visto con attenzione le partite della Serbia e l’ho visto impiegato come sotto punta. Il ct della nazionale serba ha fatto modifiche importanti che hanno prodotto buoni risultati, visti i due gol segnati, ma ha concesso troppo agli svizzeri. Sergej non è stato aiutato dalla squadra, ha giocato bene solo la seconda partita”.
Mostrandosi rammaricato per l’uscita di scena del centrocampista, l’ex difensore biancoceleste ha poi aggiunto:
“È davvero un peccato. Sergej meritava questo palcoscenico internazionale e di avere più fortuna. La sua squadra non l’ha aiutato. Ricordo i tempi della gloriosa Jugoslavia, una contemplazione di grandissimi talenti che uniformava serbi, croati, sloveni, macedoni, montenegrini… niente la nazionale serba presenta ancora evidenti lacune, nonostante il grandissimo talento”.
In conclusione, Gregucci ha quindi parlato di Vecino, uscito anche lui da Qatar 2022 con il suo Uruguay:
“Vecino come Milinkovic ha giocato da interno di centrocampo. Stazionato davanti alla linea difensiva, ha fatto una partita di sostanza. L’Uruguay ha giocato una buona gara contro il Ghana, ma l’eliminazione è frutto di quello che hanno fatto nelle gare precedenti. I sudamericani, secondo me, hanno chiuso un ciclo. Tanti bravi giocatori sono ormai al crepuscolo. Una nazionale poco rinnovata, poco frizzante e poco giovane. Dispiace ovviamente ma, ora come ora, solo Valverde è all’altezza di quella grinta che ha sempre contraddistinto gli uruguaiani”.