In Lega di serie A i contrasti non mancano mai. A guardarsi in cagnesco nelle assemblee spesso sono i presidenti dei club. In particolare, i contrasti tra Urbano Cairo e Claudio Lotito negli ultimi anni si sono acuiti. Ma qualcosa potrebbe cambiare
A riavvicinare i patron di Lazio e Torino la possibilità di allungare gli accordi sui diritti tv da vendere in Italia, ovvero il poter prolungare la durata dei contratti dagli attuali tre anni a cinque.
Il proprietario di Rcs e di La7, in particolare negli ultimi anni, si è distinto nell’utilizzare la Gazzetta dello Sport per attaccare il presidente della Lazio. Basti pensare alle prime pagine dedicate a Immobile sull’inchiesta penale di Avellino sui tamponi (dopo 25 mesi le indagini preliminari sono ancora in attesa di conclusione, in ogni caso i biancocelesti ne usciranno lindi ndr), inchiesta nella quale né la Lazio né i suoi tesserati sono mai stati iscritti nel registro degli indagati.
Al centro di questa improvvisa liason la volontà di modificare la Legge Melandri dove stabilisce in tre il numero di anni massimi quale durata di un contratto per cedere i diritti tv del nostro campionato. Per modificare tale norma, in Parlamento, nel dl “Aiuti Quater” è stata inserita una proposta di modifica a firma proprio di tre senatori di Forza Italia, fra cui appunto Lotito (vicepresidente Commissione Bilancio e programmazione economica del Senato) e uno da Daniele Manca, Pd.
Depositato l’emendamento, se ammesso lo stesso dovrà superare il vaglio Commissione Bilancio, quindi quello dell’Aula. Il nuovo bando per i diritti tv dovrebbe essere pronto a marzo.
Non si esclude la possibilità di proroga per due anni degli attuali contratti con Dazn. L’emendamento bipartisan ha messo tutti d’accordo: Lega di A, Figc e Andrea Abodi. Il ministro dello Sport pensa anche ad un intervento sistemico : leggi contro la pirateria e possibilità di far rinetrae le agenzie di betting quali sposnsor, cosa vietata dal Decreto Dignità approvato il 12 luglio 2018 nel Conte 1.
Urbano Cairo, sulla Gazzetta dello Sport, esprime il suo pensiero: «Premesso che come molti sanno spesso mi capita di non essere d’accordo con Lotito, stavolta la pensiamo alla stessa maniera. Prolungare da tre a cinque anni la durata dei diritti tv, non è certo un assist a un’emittente TV o a un’altra – afferma – Qualsiasi persona di buon senso capisce che è una sacrosanta opportunità per chi investe di ottenere un guadagno grazie alla continuità del progetto. E di conseguenza consente a chi vende di ottenere di più».
Secondo l’editore, in cinque anni chi investe avrebbe più tempo per ammortizzare la spesa e magare questo orizzonte favorirebbe l’ingresso di altri soggetti.
«La situazione è sotto gli occhi di tutti. Il nostro è un mondo che vive da tempo difficoltà, molto aggravate negli ultimi anni della pandemia – spiega Cairo – Certo, sono stati fatti sbagli, ma errori di gestione se ne fanno anche in altri settori della società, che pure ricevono aiuti rilevanti dallo stato:penso al tax credit per il cinema».
Un altro emendamento, più imminente, avvicina Cairo e Lotito. Parliamo di quello che punta a una rateizzazione, senza sanzioni, del debito Irpef, un balzello che per la massima serie ammonta ad almeno 400 milioni di euro. Cifra così alta perché negli ultimi tre anni, causa Covid, tali versamenti erano stati sospesi ma ora anderebbero pagati entro il 22 dicembre, in un’ unica soluzione.
«Non è a fondo perduto come i tax credit ma una semplice dilazione. Ha un senso, tra l’altro, come sostegno a un comparto che contribuisce in larga parte al mantenimento delle altre discipline sportive e rappresenta il 70%della contribuzione fiscale di tutto lo sport”, ha concluso Cairo.