Una festa tenutasi la notte del 30 maggio 2021 è diventata un incubo per una ragazza che ha denunciato uno stupro di gruppo. Oggi il Gup di Siena, per questi fatti ha condannato i due imputati che avevano chiesto il rito abbreviato.
Il giocatore del Genova, Manolo Portanova, 22 anni e suo zio, Alessio Langella, 24, sono stati condannati a sei anni di reclusione. L’imputato più giovane, vincolato al Grifone fino al 2024, ha assistito in presenza all’udienza, che si è tenuta a porte chiuse. Il ragazzo e stato assistito dall’avvocato del Foro di Bologna, Gabriele Bordoni.
Lasciando il tribunale Portanova si è limitato a questa frase: “Che cosa devo dire? Sono innocente”. Il calciatore è nato a Napoli e cresciuto nel settore giovanile della Lazio, lasciato poi nel 2017 per approdare alla Juventus. Attaccante e centrocampista, nel 2021 è passato al Genoa, valutato 12 milioni. Una transazione particolare che ha incluso il trasferimento definitivo a Torino del genoano Nicolò Rovella; al Genoa finì anche il giovane Elia Petrelli.
Nel corso dell’udienza precedente del 22 novembre, Portanova aveva rilasciato dichiarazioni spontanee ribadendo la propria innocenza e gli avvocati della difesa avevano chiesto l’assoluzione per i loro assistiti.
Il Gup ha accolto tutte le richieste dell’accusa
Manolo Portanova in aula era anche con il papà Daniele, romano, 43 anni, una carriera in serie A tra Bologna, Genoa e Siena. I due imputati che avevano scelto il rito abbreviato, sono stati condannati per violenza sessuale di gruppo e lesioni dolose ai danni di una studentessa di 22 anni. Il Gup Ilaria Cornetti, ha quindi accolto tutte le richieste del pubblico ministero, Nicola Marini, procuratore capo facente funzioni, durante la sua requisitoria nell’ultima udienza.
Alessandro Cappiello, 25 anni, unico imputato che ha scelto il rito ordinario, è stato rinviato a giudizio. Nell’inchiesta è coinvolto anche il fratello minore di Manolo, William, minorenne all’epoca dei fatti e la cui posizione è al vaglio del Tribunale dei minori di Firenze. Quest’ultimo, secondo la vittima, avrebbe addiritturaripreso la scena della violenza, frame che sono stati parte del dibattimento.
Il Gup ha fissato anche un risarcimento per la vittima
Cornetti ha disposto anche un risarcimento in solido alla ragazza quantificato in 100mila euro, in 20mila per la madre. Stabilito anche un indennizzo di 10mila per l’associazione Donna Chiama Donna, costituitasi parte civile. Eventuali altri risarcimenti saranno stabiliti in sede civile. L’inchiesta, coordinata dal pm Marini, è nata dalla denuncia della ragazza, che sarebbe stata violentata dai tre imputati maggiorenni in un appartamento del centro storico di Siena nella notte tra il 30 e il 31 maggio 2021.
Le indagini della magistratura sono terminate a fine marzo. A fine luglio si è svolto l’incidente probatorio che ha visto la ragazza ascoltata per sette ore.
L’audizione della vittima si è svolta in forma semiprotetta. A settembre la giovane ha rifiutato un’offerta risarcitoria presentata dall’avvocato difensore del giocatore.