Pararigori e quasi laureato: si chiama Livakovic l’eroe croato

La prima vera sorpresa del Mondiale ha una firma incontestabile: Dominik Livakovic. Il portire croato è stato determinante nella vittoria della sua nazionale contro il Totem Brasile.

Un successo, come quello con il Giappone negli ottavi di finale, arrivato ai calci di rigore e che vale una semifinale al Mondiale in Qatar. Livakovic ha compiuto 27 anni il 9 Gennaio, ha sempre giocato in patria e dal 2015 difende i colori della Dinamo Zagabria.

Dominik Livakovic, il pararigori che ha portato la Croazia in semifinale.
Dominik Livakovic (LaPresse)

Nato a Zara, come Sasa Bjelanovic, Dado Prso e Luka Modric, si è formato nel settore giovanile della squadra della sua città natale, l’NK Zadar. Nel 2012 il passaggio nell’Under 19 dell’NK Zagabria, per essere ceduto cinque anni dopo, per 625000 euro, alla Dinamo Zagabria. Resta ancora 12 mesi in prestito per trasferirsi definitiovamente alla Dinamo.

Livakovic: un record storico come il mito Subasic

Livakovic è stato il terzo portiere a parare tre rigori in una singola partita del Mondiale. Prima di lui c’erano riusciti solo il portoghese Ricardo nel 2006 contro l’Inghilterra e l’altro croato, Danijel Subasic, contro la Danimarca nel 2018. Contro il Brasile dopo i supplementari di fatto ha respinto solo un rigore. Tolto l’errore di Marquinos che pur spiazzandolo coglie il palo, l’estremo difensore di Zlatko Dalic ha sempre indovinato l’angolo nel quale i giocatori della Selecao hanno calciato.

Riavvolgendo il nastro, il classe 1995, negli ottavi contro il Giappone aveva parato tre rigori su quattro, respingendo una volta alla sua sinistra e due volte alla sua destra.
Quella contro i verdeoro è stata la gara numero 38 con la nazionale maggiore, a farlo esordire il tecnico Ante Cacic l’11 gennaio 2017. Quindici i gettoni con l’Under 21; una gara con Under 17, 19 e 20.

Danijel Subasic: anche lui aveva respinto tre rigori in una singola gara
Danijel Subasic, predecessore di Livakovic in nazionale (LaPresse)

Livakovic lasciò il basket per i guanti. Un papà sottosegretario

Il numero 40, oltre al Mondiale, ha un altro obiettivo: terminare gli studi per laurearsi in Diplomazia e relazioni internazionali. Come molti croati, da piccolo giocava a basket, ebbe la meglio il calcio. Con la la Dinamo Zagabria ha vinto cinque campionati consecutivi – 2018-2022 – due coppe e due supercoppe di Croazia, venendo eletto nella squadra della stagione dell’Europa League 2020-21.
Come riporta Il Foglio, l’eroe della nazionale a scacchi ha un padre ingegnere, che è stato anche sottosegretario del Mare e del Turismo; i nonni erano medici, uno di loro lo portava ad allenarsi. In Nazionale ha sostituito Subasic, scavalcando nelle gerarchie Lovre Kalinic.

I consigli di Modric nel momento di crisi

Ad accorgersi di Livakovic due anni fa fu il Milan, poi scelse Maignan, quindi il Lille lo puntò l’estate scorsa. Intervistato dopo la sfida contro il Giappone, Dominik ha ricordato il consiglio di Subasic: “Mi ha insegnato che la cosa più importante per un portiere è restare calmo”. Ad aiutarlo, ancora prima, era stato il suo capitano: Luka Modric.

Luka Modric, una guida sicura per Livakovic.
Luka Modric abbraccia il tecnico della Croazia, Zlatko Dalic (Lapresse)

Come ricorda il quotidiano diretto da Cerasa, nelle qualificazioni mondiali – Croazia-Russia 1-0 del 14 novembre 2021, con Grbic in porta per i croati – l’eroe di Zagabria era finito in panchina. Il consiglio del Pallone D’Oro è stato fermato nel tempo grazie al documentario ‘Capitani’, andato in onda su Fifa+ e Netflix.
Il cervello di Ancelotti e Dalic dice al portiere: “In questi momenti la cosa più importante è che i compagni di squadra sentano che c’è qualcuno alle loro spalle. La situazione dei portieri è piuttosto particolare. Sono soli.
Non te lo direi se non mi importasse di te. Ma non vedo i tuoi progressi in Nazionale. Forse è la pressione? Guarda che sei un grande portiere. Lo sai, vero?”.
Anche quando si tratta di uomini, Modric non sbaglia mai.

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