Sinisa Mihajlovic se n’è andato in seguito ad una brutta malattia. Chi lo ha vissuto da vicino lo ha ricordato nel migliore dei modi.
Sinisa Mihajlovic si è spento all’età di 53 anni in seguito ad un periodo di lotta contro la leucemia. Ad annunciare la sua condizione è stato proprio il tecnico serbo che nel 2019, attraverso una conferenza stampa, aveva dichiarato al mondo di essere alle prese con questo brutto male. Qualche tempo dopo si è sottoposto al trapianto di midollo, soluzione che lo aveva aiutato a stare meglio e che gli aveva persino permesso di tornare in panchina.
Il Bologna, l’ultimo club allenato dall’ex storico numero 11 biancoceleste, proprio ad inizio campionato aveva deciso di fare altre scelte. Per questo Sinisa fu sollevato dall’incarico di guida tecnica e al suo posto venne scelto Thiago Motta. Una decisione, quella della compagine felsinea, che ha lasciato più di qualcuno con l’amaro in bocca. Tuttavia, Mihajlovic ha approfittato di quanto successo per continuare con la sua battaglia. Peccato, però, che questa volta non ce l’abbia fatta.
Naturalmente in seguito alla notizia tutto il mondo del calcio si è stretto intorno alla famiglia che proprio poche ore fa ha dato il triste annuncio relativo alla dipartita del tecnico. Tanti sono stati i giocatori, suoi compagni di squadra e non, che hanno voluto mandare il proprio messaggio ad un grande come Sinisa. Andatosene fin troppo presto in un grigio 16 dicembre.
In questo stesso giorno, del 2018, se ne andava anche Felice Pulici. Portiere vincitore del primo scudetto biancoceleste destinato a rimanere nella storia del club più antico della Capitale. I due non hanno solo vestito la maglia della Lazio, ma sono riusciti a vincere diventando così figure indimenticabili. Anche tra altri cento anni si parlerà ancora di loro, delle parete e dei goal su punizioni passati alla storia.
A proposito del periodo del secondo scudetto, tra i protagonisti che hanno salutato Mihajlovic alla loro maniera non è mancato il mister Sven Goran Eriksson. Con lui nella Capitale ma anche ai tempi della Sampdoria. L’allenatore svedese lo ha ricordato come uno dei difensori più forti della sua generazione. Tra gli altri anche Christian Vieri che oltre ad uno scatto storico condiviso su Instagram ha anche aggiunto: “Oggi è difficile trovare le parole, riposa in pace grande guerriero”.
Naturalmente nemmeno il capitano di quella incredibile squadra, Alessandro Nesta, si è potuto sottrarre da un ultimo pensiero: “Mister, sei stato un guerriero. Un esempio per tutti noi e soprattutto per me. Non ti dimenticherò mai”. Stesso discorso anche per altri suoi ex compagni di squadra come Giuseppe Pancaro ma anche Marcelo Salas:
Ovviamente anche la Lazio di oggi ha ricordato Sinisa. Oltre al comunicato ufficiale pubblicato dal club biancoceleste e al lutto al braccio indossato in amichevole, anche il direttore sportivo Igli Tare ha voluto mandare un suo personalissimo messaggio: “Grande persone e grande campione” ha scritto il DS albanese sui social. Tra gli altri, invece, presente anche il ricordo del ministro dello sport Andrea Abodi: “Ricordare Sinisa non solo come calciatore e allenatore ma anche come lottatore. Ha dimostrato forza e coraggio con voglia di andare incontro alla vita”.