Anche Claudio Lotito ha reso omaggio a Sinisa Mihajlovic, il Presidente della Lazio si è recato nella camera ardente allestita in Campidoglio.
Ha aperto al pubblico la camera ardente per Sinisa Mihajlovic, in Campidoglio. Tante le testimonianze d’affetto per il serbo e per la sua famiglia. Tanti gli amici che sono arrivati per rendergli omaggio. Ma non solo perché c’è anche chi come il presidente del Senato della Repubblica nella XIX legislatura, Ignazio La Russa, ha speso parole importantissime per l’ex Lazio.
Di Sinisa Mihajlovic però ha parlato ovviamente il presidente biancoceleste, Claudio Lotito, che ha consegnato le maglie del serbo, della sua avventura con la prima squadra della Capitale, alla famiglia: “Ho sempre avuto un rapporto di amicizia con la famiglia, con lui e quindi è una persona che deve rappresentare un esempio come professionista e soprattutto come uomo. Ha avuto coraggio e molta dignità nel portare avanti una malattia devastante, deve essere un esempio di forza. Non ha mai fatto trapelare nulla, non l’ho mai visto in una condizione di compassione ma sempre col sorriso. Questo dimostra che era un grande uomo. La maglia? È un ricordo speciale, ho messo la maglia col suo numero quella che usava con la Lazio”.
“Ci incontravamo anche fuori, la moglie mi ha detto ‘vi volevate bene’ ed è vero. È sempre stato un uomo con la u maiuscola, ha avuto il coraggio di assumersi le sue responsabilità e non ha mai agito nel suo interesse personale e ha sempre avuto la Lazio nel cuore. Per me, che l’ho conosciuto prima che diventassi presidente, ho ancora quei ricordi. Ho detto alla moglie che ha scelto la foto giusta, era sempre col sorriso. Ha sempre tutelato il sistema calcio, con forza, orgoglio, determinazione e professionalità. È stato un grande marito, un grande padre perché ha tenuto sempre unita la famiglia. È un punto di riferimento per chi lavora in questo mondo. Sensibilizzare sulla malattia? Io penso che dobbiamo approfondire alcune tematiche che ricorrono troppo spesso“.
“Domani al funerale sarà presente tutta la squadra, faremo una serie di iniziative attraverso i nostri mezzi di comunicazione per ricordare il professionista, il calciatore e soprattutto l’uomo. Dovrà essere un punto di riferimento. Stiamo pensando a delle iniziative che possano ricordarlo come testimone della Lazio e del nostro mondo”. Non c’è però solo la testimonianza di Lotito.
Anche l’allenatore del Napoli, Luciano Spalletti, è arrivato a Roma per rendere omaggio a Sinisa Mihajlovic. Ecco che cosa ha svelato ai cronisti presenti alla camera ardente: “Il mio ricordo è legato soprattutto a quando ci siamo incontrati l’ultima volta a Bologna, prima di entrare in campo, mi ha detto delle frasi molto carine per quanto riguarda il calcio, il Napoli e la stima reciproca che c’era tra noi. Mi sembra normale che ci sia tutto questo dispiacere. Ci siamo sentiti ultimamente quando lui era ancora allenatore del Bologna, ci eravamo incrociati su dei commenti in merito a collaboratori perché a lui serviva un collaboratore e aveva in mente uno che conoscevo”.
“Abbiamo approfondito in quel momento la nostra stima e amicizia. Era uno che ti faceva subito capire chi avevi di fronte, non aveva il timore di doversi nascondere per poi fregarti o aggirarti i qualcosa. La forza di una persona di valore che quando ci giocavi contro si percepiva subito. Cosa non sono riuscito a dirgli? Quando ci siamo lasciati a Bologna aveva stima di quello che è il mondo del calcio, degli avversari e aveva a cuore il Napoli che gli piaceva come squadra e città. Riceverà affetto da tutte le parti, era molto diretto e di conseguenza suscitava subito quel senso di persona vera. Le punizioni? Non solo quelle tre, ce ne sono state anche altre. Si subiva dolore quando calciava quelle punizioni”.