Il tecnico biancoceleste al centro delle critiche per la gestione di alcuni recuperi e per gli infortuni: “Sono tante le domande porsi…”
L’infortunio di Lazzari contro l’Empoli, i crampi di Nuno Tavares a Torino e le condizioni non brillantissime di alcuni calciatori biancocelesti (Rovella e Guendouzi costretti a giocare senza rifiatare, Gila che nel finale di Juventus- Lazio è rimasto in campo nonostante non fosse in condizione). Cosa sta succedendo alla Lazio? Esiste un’emergenza sanitaria? Le risposte che arrivano dal punto di visto fisico devono far preoccupare i tifosi? Ed esistono dubbi sul modo in cui la squadra si è preparata?
L’interrogativo serpeggia nell’etere romano e porta a discussioni e a prese di posizione. La preparazione biancoceleste è stata sbagliata? E il tipo di calcio che Baroni intende mettere in campo (fatto di aggressione alta e di strappi continui), è gestibile dalla rosa biancoceleste. “Io ho i miei dubbi – incalza Emanuele Artibani ai microfoni di Radio Olympia – e non credo che questo modo scelto da Baroni possa durare a lungo”. Colpa anche dei calciatori a disposizione e delle scelte: “Il we can, ovvero faccio con quello che ho, non paga nel mondo del calcio. Soprattutto quando la stagione diventa lunga, le partite sono tante e cominciano ad arrivare gli infortuni. A quel punto devi fare i conti con tanti problemi, che ho paura siano stati sottovalutati. Ripeto, la mentalità dello Yes We Can, non è valida”.
Il tecnico Baroni, da molti considerato una delle note positive di questo inizio di stagione, si è esposto in prima persona su alcuni calciatori. “E’ lui che mi ha detto che Dele – Bashiru è un giocatore, è lui che lui mi ha detto che Castrovilli poteva giocare in tutti i ruoli di centrocampo, davanti, dietro e anche sugli esterni; è Baroni che ha dichiarato che Noslin è un giocatore di livello, salvo poi non farlo giocare più, come sta accadendo nelle ultime gare. Se sono validi, perchè non entrano sempre nei ballottaggi?”.
Ma non è l’unico appunto da fare al tecnico. “Baroni dovrebbe spiegarmi un’altra cosa. Perchè siamo ad ottobre e siamo in emergenza? Quando hai accettato di giocare un campionato con due centrocampisti, lo hai fatto tu, non io”, incalza ancora Artibani, che ritorna alla preparazione estiva e al lavoro fatto ad Auronzo di Cadore. “Quando sentivo gente che in estate si esaltava perchè in campo Baroni li ammazzava dal punto di vista fisico, io impazzivo. Poi bisogna vedere che tipo di risposte hai. Qualche problema fisico di troppo, mi sembra che ci sia stato”.