La rivelazione: la società in estate aveva pensato seriamente all’addio di Pedro. “Ora tutti lo esaltano, ma qualche mese fa la situazione era diversa”
Tre gol nelle ultime quattro partite tra campionato ed Europa League: tutti decisivi. Con il Nizza e il Twente ha sbloccato il risultato, mentre con l’Empoli ha deciso la partita nel finale. Pedro sta vivendo una seconda giovinezza, trascinando la Lazio e mettendo in campo tutta la sua qualità e la voglia di lasciare il segno. L’attaccante spagnolo è stato tra i protagonisti del successo biancoceleste sul campo del Twente e continua a stupire per la continuità che sta mettendo in campo.
Nonostante i trentasette anni compiuti, Pedro sta stupendo: per le prestazioni e per la tenuta: in Olanda, così come era accaduto in altre sfide di questo inizio stagione, ha giocato per novanta minuti, sfiorando anche la doppietta nel finale. Pedro è diventato una pedina imprescindibile per Baroni, che lo sta sfruttando al meglio: il tecnico lo ha alternato in tutti i ruoli dietro la punta centrale: con la Dinamo Kiev (gara in cui mise a referto un assist e nella quale colpì un palo), partì largo a sinistra, con l’Empoli (quando segnò la rete decisiva del 2-1), sostituì Isaksen sulla destra, mentre ieri è partito alle spalle della punta centrale, nel ruolo di trequartista.
Baroni sta sfruttando il suo stato di forma e la sua duttilità, i tifosi ne esaltano la bravura e lo spessore tecnico, e la società lo coccola. “Tenga presente che Pedro ho scelto io di inserirlo nella lista Uefa, in accordo con la richiesta dell’allenatore – ha detto Lotito nei gironi scorsi – a discapito di altri giocatori più giovani perché ritenevamo fosse un valore aggiunto dal punto di vista tecnico e per la possibilità di cementare le risorse dello spogliatoio. Penso che nel momento in cui farà una grande stagione, se vorrà rimanere questo sarà oggetto di valutazioni congiunte a fine campionato, con molta serenità e rispetto reciproco”.
“Ora è facile fare i complimenti a Pedro, ma quest’estate le cose non sono andate così”, tuona Daniele Magliocchetti in diretta su Radio Olympia. Il giornalista, ritorna alle scelte fatte durante l’ultimo mercato e svela: “Lui quest’estate aveva detto che stava bene qui e che non voleva andarsene, ma la Lazio ha provato a venderlo fino alla fine. Era arrivata un’offerta dall’Arabia e da parte del club c’era la speranza che il giocatore l’accettasse. Ma non è stato così. Dobbiamo essere onesti: non c’era neanche la certezza che Pedro partisse per il ritiro. E Baroni non c’entra nulla. Anzi, quando ha avuto la certezza di poterci contare, è stato contentissimo. Da persona intelligente, ha capito come utilizzarlo. Qualcuno poteva considerarlo un peso, lui l’ha saputo gestire benissimo”.
Se Pedro è rimasto alla Lazio, il merito è stato anche di Tudor: “Sveliamo un arcano. Qualcuno se l’è presa con Tudor, che lo scorso anno lo ha utilizzato spesso, facendo scattare il bonus per il rinnovo automatico. Diciamo che è stato l’ultimo regalo del tecnico croato. C’era un progetto legato ai giovani, nel quale Pedro non era contemplato. Un pò come è successo con Immobile, Felipe Anderson e Luis Alberto. Ora è facile esaltarne la professionalità, ma la verità è che quest’estate si è sperato che Pedro lasciasse il club”, continua Magliocchetti.
Pedro sta stupendo, per il modo in cui sta interpretando le partite: “Se penso al Pedro laziale, non ho mai pensato ad un aspetto negativo o al fatto che non fosse contento di stare qui. Lo scorso anno ha vissuto una situazione pesante. L’ho sempre visto allegro, positivo, propositivo. La sua è una grande rivincita: molti pensavano che fosse sul viale del tramonto, anche in società”. Lo scorso anno lo spagnolo non fu protagonista di una stagione paragonabile a quella attuale e a quelle che lo hanno reso famoso: “Pedro era un giocatore ai margini lo scorso anno. Gli ultimi mesi di Sarri non erano stati facili, aveva anche discusso con Sarri per l’impiego. Lo scorso anno è stato condizionato, come tanti altri giocatori. Non è stato facile per lui.”
E’ arrivato a Formello l’estate del 2021, grazie all’intercessione di Maurizio Sarri, che lo aveva allenato al Chelsea. Ma anche grazie alla scelta di un altro tecnico, che lo ha scartato: “Se Pedro è alla Lazio, va sempre ringraziato Josè Mourinho: se non fosse stato per lui, la Roma non lo avrebbe già lasciato. E’ stato lui a mandarlo via, appena arrivato a Roma. Per motivi personali. Noi un campione così, non lo abbiamo mai avuto: forse solo Miro Klose”.