I giudizi nei confronti di Isaksen fanno discutere. L’attaccante danese, spesso preso di mira. “E’ il capro espiatorio”
Contro il Twente ha segnato la sua seconda rete stagionale, dopo quella messa a segno sul campo dell’Udinese. Gustav Isaksen ha chiuso la gara, inserendosi in area di rigore e trasformando in rete, un assist di Dele Bashiru. L’attaccante danese, alla sua seconda stagione nella capitale, è riuscito finalmente ad essere protagonista e a chiudere la sfida con una giocata degna di nota.
Un gol che ha permesso alla Lazio di chiudere la partita e al danese di allontanare le critiche che lo accompagnano spesso. “Nei confronti di Isaksen c’è troppa prevenzione. Mi sembra che sia diventato una sorta di capro espiatorio”, ha dichiarato Marco Netri, giornalista di Edipress, ai microfoni di Radio Olympia. Nel corso delle dirette radiofoniche, il nome di Isaksen è spesso stato tirato in ballo. “Ogni volta che la Lazio annaspa, si punta sempre l’indice contro di lui – prosegue il giornalista – e non ne capisco il motivo. Mi sembra di essere tornati indietro di oltre trent’anni”.
Il riferimento è ad un altro calciatore della Lazio, che ricopriva lo stesso ruolo di Isaksen, e che veniva preso di mira continuamente. “Ricordate quello che succedeva a Roberto Rambaudi negli anni novanta? Per Zeman era imprescindibile, perchè in grado di ricoprire più ruoli, mentre la critica e i tifosi erano spietati nei suoi confronti. Sembrava sempre colpa sua. Oggi, nei confronti di Isaksen vedo la stessa critica esagerata. Ma i numeri del danese non mi sembrano negativi”, continua Negri. “Mi sembra un confronto impari – ha ribadito Mauro Simoncelli – prima che Isaksen farà tutto quello che ha fatto Rambaudi nella Lazio, ci vorrà tempo”. “Ma non bisogna scegliere chi è più forte: bisogna solo evidenziare come, la critica esagerata verso l’ex esterno, è la stessa che oggi accompagna il danese”, conclude Netri.
I numeri sembrano effettivamente non giustificare le critiche rivolte al danese: Isaksen, nelle prime dieci partite stagionali, è partito solo cinque volte titolare: nonostante abbia giocato la metà delle gare dal primo minuto (nessuna completata per novanta minuti), ha collezionato due gol, un assist, ha provocato un’espulsione e creato cinque occasioni da gol, con passaggi chiave. Un dato curioso riguarda anche la velocità, che il danese ha sprigionato in campo. Se quella massima è di 33,96 km orari (inferiore a quella di molti altri esterni in squadra), la velocità media di 7,32 km orari, rappresenta un dato importantissimo.
Isaksen è uno tra gli esterni in grado di mantenere una velocità media molto alta, frutto dei continui ripiegamenti difensivi e dei tanti scatti effettuati in gara. Contro il Genoa, nella nona giornata di campionato, cerca il primo gol stagionale segnato allo stadio Olimpico. Nella scorsa stagionale mise a segno tre reti, tutte davanti al pubblico biancoceleste, contro Frosinone, Bologna e Salernitana. Dopo il primo sigillo realizzato con la maglia della Nazionale danese, cerca anche di infrangere un altro piccolo tabù. Baroni gli sta dando fiducia: lo ha promosso titolare e gli sta concedendo minutaggio e occasioni. Isaksen vuole ripagarlo.